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Alghe brune, un mare di benefici

Alimentazione Sana

Alghe brune, un mare di benefici

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Alghe brune, un mare di benefici
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Le proprietà delle alghe sono davvero numerose ma, naturalmente, ogni tipo ha le sue caratteristiche specifiche. Qui scopriremo quelle delle alghe brune, un'importante divisione delle verdure di mare.


Giuliana Lomazzi

Minuscole o enormi, le alghe brune vivono nelle acque salate e costituiscono un ampio gruppo comprendente varie famiglie, tra cui le laminarie, di cui fanno parte specie molto note e diffuse: arame, wakame, spaghetti di mare, hijiki e kombu

Prima di cominciare, è bene ricordare che le alghe sono molto salate, perciò nei piatti in cui vengono usate il sale va ridotto parecchio o eliminato del tutto. In linea generale, poi, vanno sempre usate in piccole quantità (qualche grammo, un paio di volte alla settimana) soprattutto se, come quelle presentate, sono ricche di iodio.

Non sono indicate per chi soffre di disfunzioni tiroidee e di ipertensione.

 

Le alghe in cucina: proprietà, benefici e come utilizzarle

 

Arame

Le sue fronde, lunghe e strette, sono piuttosto dure, perciò prima della vendita vengono ridotte a filamenti sottilissimi e lessate a lungo. Al momento dell'uso, vanno sciacquate e messe a bagno finché non raddoppiano di volume.

Le arame hanno sapore delicato e dolce per la presenza di mannitolo, un dolcificante naturale non calorico. Si sposano con tofu e diversi ortaggi, ma sono buone anche nelle insalate. Contengono oligoelementi come rame e zinco, e una bella carica di potassio, che le rende utili contro i crampi che affliggono gli sportivi. Hanno poi buoni dosaggi di betacarotene, dalle proprietà antiossidanti. Non ultimo, queste alghe sono antivirali.

Hijiki

Di colore bruno scuro, quasi nero, queste alghe vengono bollite a lungo ed essiccate prima di essere vendute. Al momento dell'uso vanno tenute a bagno per 30 minuti; aumentano allora 6-7 volte di volume. Poi si affettano sottili e si aggiungono alle zuppe o ai sughi usati per condire i cereali, a ortaggi cotti e legumi. Dopo la cottura, le alghe possono essere fatte raffreddare e usate in insalata. Il gusto è spiccato.

Le hijiki si distinguono per l'elevato tenore di minerali. Depurative e disintossicanti, rafforzano il sistema immunitario (tanto che in Giappone si crede che favoriscano la longevità) e riducono il colesterolo. Sono anche utili per il benessere intestinale.

Kombu

Caratterizzata da grandi fronde lucide, l'alga kombu cresce sulle coste giapponesi e su quelle europee atlantiche. Dal gusto dolce, può essere impiegata in vari modi: cotta con i legumi, per esaltarne il sapore e renderli più morbidi e digeribili; aggiunta a zuppe, riso e tofu; impiegata come involucro per involtini. In quest'ultimo caso è necessario ammollarla; se invece va cotta basta pulirla con una spugnetta. In Giappone è tradizionalmente impiegata per la tipica zuppa di miso.

Quest'alga è tra le più ricche di calcio e iodio; contiene poi mucillagini con effetto calmante sulle mucose. Stimolante del metabolismo e saziante, la kombu ha la proprietà di depurare l'intestino e di liberarlo dai metalli pesanti, grazie alla presenza di acido alginico.

Spaghetti di mare

Quest'alga, che cresce sulle coste atlantiche dell'Europa, ha fronde lunghe fino a 2 m e molto scure. Una volta essiccata ricorda nell'aspetto un grosso spaghetto – da cui il nome. Va reidratata per 30 minuti, cambiando l'acqua una volta; aumenta allora di 10 volte il suo volume. Poi può essere cotta da sola o con altri cibi.

Grazie al sapore fresco ma intenso e alla consistenza polposa si sposa bene con verdure e cereali (riso in particolare). È squisita marinata con olio e limone ed è buona anche pastellata e fritta.

Come altre alghe, anche gli spaghetti di mare hanno un buon tenore di minerali e fibre. Contengono vitamina C e carotenoidi, sono depurative e sostengono il sistema immunitario.

Wakame

Ha fronde tenere che vengono raccolte in primavera, scottate e seccate. Dopo l'ammollo può essere aggiunta alle zuppe o al riso bollito; grazie al gusto delicato si abbina facilmente con verdure e tofu. Può anche essere tostata, polverizzata e cosparsa sui piatti. Spesso viene cucinata con i legumi perché contribuisce a renderli più morbidi e digeribili.

La wakame è ben provvista di iodio, ferro, calcio e magnesio; contiene anche vitamine del gruppo B, la C e mucillagini che sfiammano il tubo digerente. Stimolante del metabolismo, favorisce il dispendio energetico, e grazie alla presenza di fucoxantina (un carotenoide) aiuta a controllare l'accumulo di grasso nelle cellule.

La ricetta – Zuppa di wakame, tofu e zucca alla giapponese

Per 4

  • 2 cucchiaini di wakame a pezzetti
  • 1 l di brodo vegetale
  • 300 g di zucca sbucciata
  • 200 g di tofu 
  • 1 cucchiaio di miso bianco
  • 1 pezzetto di daikon

Ammolla l'alga finché non è morbida, poi scolala. Fai bollire il brodo, unisci la zucca tagliata a cubetti e la wakame. Fai cuocere per 10-15 minuti (la zucca deve essere tenera ma non sfatta).

Verso la fine della cottura aggiungi il tofu tagliato a dadini. Quando la zuppa è pronta preleva un po' di liquido e usalo per stemperare il miso. Rimetti il tutto nella pentola.

Distribuisci la zuppa nelle ciotole calde e guarnisci con il daikon grattugiato.


Giuliana Lomazzi
Giuliana Lomazzi è nata a Busto Arsizio (VA) e da qualche anno vive a Trieste. Laureata in Lingue e Letterature straniere moderne presso... Leggi la biografia
Giuliana Lomazzi è nata a Busto Arsizio (VA) e da qualche anno vive a Trieste. Laureata in Lingue e Letterature straniere moderne presso l'Università di Milano, dopo un'esperienza di insegnamento nelle scuole superiori, ha iniziato nel 1990 a lavorare nell'editoria, prima come traduttrice e poi come autrice e giornalista.I suoi interessi... Leggi la biografia

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