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Leggere le etichette alimentari

Alimentazione e Diete

Leggere le etichette alimentari

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Leggere le etichette alimentari
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Che tipo di consumatore sei: prendi la merce al volo, controllando al massimo il prezzo, o guardi l'etichetta prima di mettere il prodotto nel carrello? Avere un'idea chiara di quello che si sta acquistando è importante, perciò bisogna saper leggere le etichette.


Giuliana Lomazzi

 

La carta d'identità

La fretta, il disinteresse, le scritte minuscole, le diciture poco chiare: questi i motivi che fanno trascurare le etichette.

Ma gli acquisti a scatola chiusa non sono sempre un buon affare, anche se il prezzo è in apparenza conveniente: meglio cercare di sapere cosa c'è nella scatola.

Acquistare prodotti bio è importante, ma non ci mette al riparo da ingredienti poco salutari, come lo sciroppo di glucosio.

Prof. Berrino: perché evitare lo sciroppo di glucosio e fruttosio

 

Non resta che dedicarsi alla lettura della carta d'identità del prodotto, ovvero dell'etichetta.

Ingredienti in ordine decrescente

Gli ingredienti sono presentati in ordine di quantità, a partire da quello presente in dosi maggiori, così si capisce subito se qualcosa è di troppo.

Per esempio, se in una tavoletta di cioccolato compare lo zucchero al primo posto, vuol dire che il cacao è poco: meglio il contrario! Lo stesso vale se in un pacchetto di biscotti lo zucchero compare per primo; meglio che ci sia la farina al primo posto. Peggio ancora, se oltre a questo compaiono più avanti sciroppo di glucosio o altri dolcificanti: vuol dire che questi biscotti sono troppo dolci.

  

 

Ma non va bene neanche che lo zucchero compaia all'ultimo posto in prodotti salati, come i piselli o il mais in scatola, dove non dovrebbe essere affatto.

Per i grassi vale lo stesso discorso: non è ideale che siano al primo posto e nemmeno che si ripresentino successivamente, con altri nomi - per esempio, olio di palma e di girasole.

Quanto al sale, questo deve essere rigorosamente in fondo all'elenco e sarebbe meglio non comparisse affatto se il prodotto in questione è un dolce.

Gli ingredienti sotto la lente

Ecco altri elementi importanti da valutare.

Farina

Di che tipo è? È integrale? In questo caso è indispensabile che il prodotto sia bio! Ci sono grani antichi? Ci sono cereali diversi dal grano, per esempio farro o saraceno? Tutto ciò è un valore aggiunto.

Possibilmente, anche in assenza di celiachia o di gluten sensitivity, andrebbero evitati quei prodotti che contengono anche glutine di grano, un noto allergene.

  

 

Zuccheri

L'ideale è puntare su prodotti che contengano quantità moderate di dolcificanti naturali, meglio se sciroppo di acero, malto, linfa d'agave, zucchero di palma, succhi di frutta.

Attenzione alle confezioni che riportano la dicitura "senza zuccheri aggiunti". Non significa affatto che non ce ne siano: al posto dell'imperante zucchero bianco, infatti, ci possono essere dolcificanti naturali o, peggio, artificiali; per esempio polialcoli come il maltitolo e il sorbitolo, meno calorici ma con effetti collaterali quali aumento dell'insulina, diarrea e gonfiori.

Non andiamo meglio con dolcificanti come lo sciroppo di glucosio-fruttosio e il fruttosio. Entrambi provocano un aumento della glicemia; il secondo, poi, viene associato con la steatosi epatica (il così detto fegato grasso).

Per l'OMS, gli zuccheri quotidiani dovrebbero essere intorno al 5% delle calorie, più o meno 25 g. Verificare quindi sull'etichetta nutrizionale il tenore zuccherino del prodotto.

Grassi

Vanno evitati i lipidi vegetali raffinati, perché contengono grassi trans, nocivi per l'apparato cardiovascolare; lo stesso vale per i grassi parzialmente idrogenati, associati anche al rischio di tumori e diabete.

Bene invece l'olio extravergine di oliva, ma attenzione a ingannevoli diciture del tipo: "con olio di oliva ed extravergine". La congiunzione (che qui abbiamo evidenziato) sfugge facilmente! 

Olio extravergine di oliva: calorie, proprietà e i benefici

 

Acquistare prodotti bio mette al riparo dai grassi idrogenati, vietati dai disciplinari, e dall'eccesso di grassi trans, perché gli oli sono ottenuti senza l'impiego di solventi. Vanno comunque evitati olio di palma e margarine.

Sale

Oltre a essere alla fine dell'elenco, è bene che non sia raffinato. Ricordiamo che il consumo massimo quotidiano è di 1,5 g.

Additivi

Gli additivi (coloranti, conservanti, emulsionanti, esaltatori di sapidità) servono a dare all'alimento sapore, colore e conservabilità migliori.

Ma se gli ingredienti sono buoni, a cosa serve aggiungere additivi? Comunque il biologico ne ammette pochi, di origine naturale e non chimica.

Gli additivi alimentari e i coloranti invadono la nostra tavola: come evitarli?

 

Il trucco salvatempo

Sei di corsa e non hai il tempo di leggere tutta l'etichetta? Se vedi che l'elenco è particolarmente lungo e che in fondo compaiono anche sigle, segno della presenza di additivi, probabilmente è meglio lasciar perdere!

I prodotti migliori sono semplici, hanno pochi ingredienti e sono poco elaborati.

Se invece la confezione riporta molte informazioni sulle caratteristiche organolettiche del prodotto, con molta probabilità stiamo facendo un buon acquisto, perché ciò indica una maggiore cura da parte del produttore. Una rapida scorsa all'etichetta te lo confermerà.

 

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Di Lucia Cuffaro ed Elena Tioli

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Giuliana Lomazzi
Giuliana Lomazzi è nata a Busto Arsizio (VA) e da qualche anno vive a Trieste. Laureata in Lingue e Letterature straniere moderne presso... Leggi la biografia
Giuliana Lomazzi è nata a Busto Arsizio (VA) e da qualche anno vive a Trieste. Laureata in Lingue e Letterature straniere moderne presso l'Università di Milano, dopo un'esperienza di insegnamento nelle scuole superiori, ha iniziato nel 1990 a lavorare nell'editoria, prima come traduttrice e poi come autrice e giornalista.I suoi interessi... Leggi la biografia

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