Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri MyMacro: Registrati Entra Scopri MyMacro: Registrati Entra
Benessere e conoscenza dal 1987

BUONO DA €5 su tanti libri già in offerta
Iscriviti alla Newsletter e ricevilo subito
(spesa minima €20)

Home / Blog / Alimentazione e Diete

Alimentazione: occhio all'etichetta!

Alimentazione e Diete

Alimentazione: occhio all'etichetta!

Alimentazione e Diete

Alimentazione: occhio all'etichetta!

Sappiamo davvero quale prodotto stiamo comprando, cosa mettiamo nel carrello della spesa? Occhio all’Etichetta!, il libro di Lucia Cuffaro ed Elena Tioli ci insegna a leggere le etichette dei prodotti per una scelta più consapevole ed ecologica.


Sabrina Lorenzoni

Fare la spesa è un gesto comune e a prima vista semplice. I supermercati sono diventati il luogo abituale per i nostri acquisti e si sono moltiplicati, quasi a dismisura, sul territorio. Entrando, ci accolgono con disposizioni dei prodotti ordinate, colorate, attraenti, non manca la musica e la zona delle offerte speciali. Tutto ci invoglia a comprare: ma sappiamo davvero cosa stiamo mettendo nel nostro carrello della spesa?

Occhio all’Etichetta! è il libro scritto da Lucia Cuffaro ed Elena Tioli per farci riflettere sui nostri acquisti e darci un’alternativa più sana ed ecologica.

Com’è fatta l’etichetta?

Il libro inizia col dare un’occhiata all’etichetta dei prodotti destinati alla nostra alimentazione. Per prima cosa troviamo indicati il nome e la ragione sociale del produttore o del confezionatore. Segue la categoria commerciale del prodotto e il lotto di produzione, un numero davvero importante nel caso si debba ritirare dal commercio - e spesso è accaduto - una particolare derrata alimentare per un’alterazione che potrebbe nuocere alla salute. Segue poi la durabilità del prodotto, data entro la quale si mantiene inalterato e in buone condizioni.

L’elenco degli ingredienti è quello che dovremmo leggere con molta attenzione. Sono sempre indicati in ordine decrescente di quantità, cioè dal più abbondante al più scarso. Dopo il nome del singolo ingrediente, compare spesso un numero percentuale: il QUID, Quantitative Ingredient Declaration, che indica in quale percentuale l’ingrediente citato è presente nel prodotto finale.

Altre informazioni sono spesso presenti sulle etichette. I consigli d’uso, la modalità di produzione, le proprietà intrinseche, l’origine e provenienza delle materie prime. Facciamo attenzione anche al luogo di provenienza che indica da dove proviene l’alimento, che è diverso dal Paese di origine, cioè quello dove il prodotto è integralmente ottenuto.

Il libro Occhio all’Etichetta! ci dice tutto ciò che dobbiamo sapere prima di fare la spesa. Saper leggere le etichette, sapere cosa devono dirci è importante per una scelta consapevole.

Nella prima parte del libro si pone l’attenzione sui prodotti alimentari, mentre nella seconda parte si parla dell’igiene della persona e della casa. Anche in questo caso occorre sapere cosa mettiamo sul nostro corpo, quali prodotti spalmiamo sui mobili e sui pavimenti delle nostre case.

I prodotti che acquistiamo sono davvero sani? 

Oppure contengono sostanze chimiche dannose a noi e all’ambiente? Procuriamoci una lente d’ingrandimento perché spesso le etichette hanno scritte davvero microscopiche e andiamo a vedere cosa stiamo mettendo nel carrello della spesa.

Iniziamo a parlare di alimentazione con qualche informazione relativa a cinque ingredienti base, cinque alimenti essenziali nella nostra dieta mediterranea: il pane, la pasta, il sale, lo zucchero e l’olio.

Il pane

Il pane è da sempre alla base di ogni alimentazione. Oggi però “oltre il 25% degli alimenti da forno viene dai Paesi dell’Est”. Per questo è bene leggere con attenzione le etichette: ogni Stato ha le proprie leggi a proposito di ingredienti.

La farina bianca 00 è la più utilizzata ma anche la più povera, la meno ricca di elementi nutritivi. Sono da preferire le farine di tipo 1 o di tipo 2, la migliore.

Le farine integrali sono ottime, ma fate attenzione che ci sia scritto sulle etichette “farina di grano tenero integrale” oppure “farina di frumento integrale”. Quando compriamo del pane confezionato c’è il rischio di trovare molto di più rispetto a ciò che serve per fare il pane: acqua, lievito e farina.

La lievitazione col lievito naturale è un processo lungo: per accorciare i tempi di produzione, spesso si utilizzano enzimi e additivi che assicurano una lievitazione rapida. Nel pane possiamo trovare anche ingredienti quali oli vegetali, sale, destrosio e i cosiddetti “miglioratori tecnologici”: solventi, aromi, additivi, che rendono il pane morbido, fresco, croccante ma che non sono salutari.

La pasta

È il prodotto italiano per eccellenza. Noi italiani siamo il primo Paese al mondo per consumo di pasta con 27 Kg/anno per persona (la media europea è di 6 kg/anno a persona). Anche in questo caso la lista degli ingredienti dovrebbe essere semplice: acqua e farina di grano duro. “Il 50% del grano duro utilizzato nella pasta è importato” e dal 2001 in poi si utilizza sempre più il grano tenero o misto.

La pasta da preferire è quella a trafilatura in bronzo, ottenuta con essiccazione lenta e a basse temperature. Sono le alte, spesso altissime temperature, a “rovinare” la pasta, privandola degli elementi nutritivi che dovrebbe contenere e dando origine a sostanze tossiche.

Mi ha colpito leggere che nel 1880 per asciugare gli spaghetti occorrevano 10 giorni, nel 1950 siamo scesi a 24-36 ore. Oggi, alla temperatura di 115°C bastano soltanto due ore.

La pasta, compresa quella fresca all’uovo, può contenere additivi e rassodanti, indicati con la lettera maiuscola E seguita da un numero tra 200 e 210.

Il sale

Utilizzato da sempre per insaporire e conservare i cibi, il sale crea dipendenza. Per questo bisogna fare molta attenzione al suo consumo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, è consigliabile mangiare 5 grammi di sale al giorno, anche se in Italia il consumo giornaliero è di 10 grammi per gli uomini e 8 per le donne.

“L’eccesso di sodio colpisce sfavorevolmente numerosi organi, a cominciare da arterie, cuore, reni e cervello ed è collegato ad un aumento del rischio di obesità e diabete”

Il sale è sempre più raffinato e lavorato: nel processo di sbiancamento si utilizzano sostanze chimiche che lasciano tracce. Inoltre il mare è sempre più inquinato dalle microplastiche che finiscono anche nel sale da cucina.

Preferire il sale integrale, meno raffinato, e utilizzare spezie, erbe aromatiche, limone, olio e aceto per insaporire i piatti.

  

Lo zucchero

Anche lo zucchero, come il sale,crea dipendenza, altera l’umore, produce desiderio compulsivo e assuefazione. Lo zucchero causa il rilascio di dopamine da parte del cervello in modo simile a ciò che accade assumendo sostanze di tipo oppioide.

Per lo zucchero accade un po’ come per la pasta: lo zucchero semolato bianco oggi è troppo raffinato. Questo procedimento elimina molte sostanze nutritive in esso contenute e lo sbiancamento, come per il sale, lascia nello zucchero composti non proprio salutari.

La soluzione è abituarsi a mangiare meno zuccherato e preferire lo zucchero integrale di canna tipo Panela o Mascobado del commercio equo-solidale.

L’olio

L’olio migliore è quello extra vergine di oliva italiano. A seconda del suo utilizzo a crudo o per le cotture è importante scegliere il giusto olio tra quelli di oliva, di sesamo e girasole. Scegliamo un olio estratto a freddo con procedimento solo meccanico e biologico. Leggiamo sempre sull’etichetta le informazioni riguardo all’acidità, al taglio, all’origine. Non compriamo olio non filtrato, grezzo e di sansa.

C'è molto da sapere sulle etichette. Non basta questa breve introduzione. Per saperne di più sui rischi che corriamo a tavola e su quali alimenti preferire non resta che leggere il libro di Lucia Cuffaro ed Elena Tioli “Occhio all’Etichetta!

Nel libro sono indicate numerose soluzioni alternative, le "buone pratiche", con idee semplici per auto-produrre in casa con degli ingredienti sani, ottime alternative a dei prodotti che sono sempre più spesso industriali, artificiali e chimici.

“Conserva e tratta il cibo come se fosse il tuo corpo, ricordando che, nel tempo, il cibo sarà il tuo corpo”
(Benjamin Ward Richardson)

[PRODOTTO_PH_7159]


Sabrina Lorenzoni
Sabrina Lorenzoni, laureata in Scienze Biologiche, Indirizzo Ecologico, autrice del blog curiosa di natura. Da sempre appassionata di ecologia,... Leggi la biografia
Sabrina Lorenzoni, laureata in Scienze Biologiche, Indirizzo Ecologico, autrice del blog curiosa di natura. Da sempre appassionata di ecologia, natura e ambiente, hounito le mie competenze scientifiche alla mia grande passione per la scrittura collaborando come blogger e web writer e scrivendo di eventi green legati alla città di Milano per... Leggi la biografia

Potrebbero interessarti altri articoli del blog



Macro Almanacco - Marzo 2024
Omaggio Macro Almanacco - Marzo 2024

Iscriviti a My Macro e ricevi questo omaggio!

Voglio ricevere Macro Almanacco - Marzo 2024