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Sistema immunitario debole: come rafforzarlo in vista dei virus influenzali

Salute e Benessere

Sistema immunitario debole: come rafforzarlo in vista dei virus influenzali

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Sistema immunitario debole: come rafforzarlo in vista dei virus influenzali

Una delle malattie stagionali più diffuse è l'influenza, che di solito fa la sua comparsa in autunno inoltrato fino a tutto l'inverno. Nell'ultimo anno si è aggiunta la pandemia di Coronavirus – un virus non nuovo alla comunità scientifica – con tutti gli sconvolgimenti che ne sono seguiti per tutti e con cui stiamo ancora facendo i conti.

L'equazione più comune è che virus e batteri sono il nemico numero uno della salute. Di conseguenza, la convinzione più radicata ancora oggi fra i più, quando si pensa a virus e batteri potenzialmente dannosi per la salute umana, è che eliminandoli si possa vivere finalmente in salute.

In realtà non c’è convinzione più errata: non solo virus e batteri fanno parte dell'ambiente in cui viviamo, ma è da scellerati pensare di poter vivere in un ambiente asettico. Sai che mondo sarebbe senza virus e batteri? Un mondo dove non la vita non esisterebbe! E allora che fare? Oltre a dover accettare l'idea che dobbiamo convivere con questi microrganismi, anche potenzialmente pericolosi, c'è una cosa straordinaria che possiamo fare: rinforzare le nostre difese con rimedi naturali così che il sistema immunitario possa essere il più reattivo possibile e limitare eventuali danni che queste specie possono creare, compresi quelle considerate più temibili.

In che modo e con quali rimedi ce lo illustra Stephen Harrod Buhner, uno dei massimi esperti viventi di medicina fitoterapica, nel suo libro Antivirali Naturali.


Romina Rossi

 

Infezioni virali respiratorie

Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo preso l'influenza, in forma più o meno grave. Nella migliore delle ipotesi, siamo riusciti a guarire entro qualche giorno, senza particolari strascichi; nella peggiore dopo una settimana-dieci giorni, sperimentando dolori e sintomi diffusi, poca vitalità e difficoltà a ritornare alla nostra routine, a causa di spossatezza eccessiva.

Sebbene molti la trascurino o la ritengano una cosa di poco conto, per le fasce più deboli (bambini, anziani e persone affette da altre malattie) può essere una condizione potenzialmente pericolosa: il loro sistema immunitario infatti non è completamente efficiente (in età pediatrica è ancora in formazione, mentre in età avanzata tende a perdere naturalmente la propria funzionalità. Nei casi di co-morbilità, la presenza di una o più malattie, diventa inefficiente perché compromesso e già messo a dura prova) per cui anche una “semplice” influenza può diventare una minaccia per la salute.

Si stima infatti che le epidemie stagionali di influenza che si sviluppano causino, ogni anno, fra 250 mila e 500 mila vittime in tutto il mondo. “Tra le persone contagiate, circa un terzo non sviluppa alcun sintomo, mentre le altre "prendono l'influenza” in modo più o meno grave. All'inizio i sintomi sono soprattutto raffreddore e sensazione di ossa rotte, talvolta con qualche lineetta di febbre; ma col diffondersi dell'infezione compaiono i brividi violenti e la febbre alta.

Quando il virus penetra nei tessuti dei polmoni e dei seni paranasali, arriva anche la congestione delle mucose. Altri sintomi comuni sono tosse, dolori alle ossa, spossatezza, cefalea, occhi arrossati, bruciore del naso e della gola. Per qualcuno anche diarrea e mal di pancia. E talvolta, sì, anche vomito” spiega il dottor Buhner.

 

Le caratteristiche dei virus

Va detto che non tutti i virus sono uguali, dato che possono essere distinti in base a diverse caratteristiche, fra cui anche:

  • TIPO: sono 3, denominati A, B, C. “I virus del tipo A sono i più virulenti. Il virus dell'influenza B è relativamente stabile e muta assai più lentamente rispetto al tipo A, tanto che quasi tutti, nel corso dell'infanzia, sviluppiamo un'immunità almeno parziale nei suoi confronti. È un virus decisamente meno pericoloso. L'influenza C è abbastanza rara. Può capitare che infetti qualcuno, anche in modo grave, ma generalmente procura solo lievi sintomi, più che altro nella popolazione infantile. Quando si parla di una epidemia di influenza, possiamo essere certi che si tratta di un’influenza di tipo A, in una delle sue molte forme geneticamente mutate”.

  • GENOMA: possono essere a filamento a DNA o a RNA. Ecco la differenza fra i due tipi, come si legge in Antivirali Naturali: “I virus a DNA sono abbastanza affidabili perché sono dotati di una sorta di meccanismo di verifica della trascrizione, che manca invece nei virus a RNA. Questo significa che, quando un virus a DNA si sta replicando dentro una cellula ospite, usa un circuito di biofeedback per assicurarsi che le copie prodotte siano ragionevolmente fedeli. Per contro, un virus a RNA non può farlo e tende invece a produrre molte copie, che spesso risultano anche molto diverse dall’originale”.

Caratteristica comune di tutti i virus è quella di riuscire ad adattarsi in maniera più o meno veloce (sono fra gli organismi viventi che meglio si adattano all'ambiente), motivo per cui mutano, allo stesso modo in cui un serpente cambia pelle. Lo scopo infatti è riuscire a sopravvivere il più a lungo possibile, per cui riuscire ad adattarsi velocemente diventa indispensabile.

Periodicamente, si verifica anche un cosiddetto "salto di specie", favorito da condizioni che inconsciamente generiamo, come spiega Buhner: “Da milioni di anni i virus esistono in equilibrio con le specie ospiti (come le popolazioni di api selvatiche o di bisonti). Ogni volta che un'incursione umana sconvolge qualche ecosistema sano, la perdita di specie ospiti e del loro habitat induce i virus a fare un “salto di specie”, puntando direttamente a noi (o agli animali che meglio di altri sopravvivono vicino a noi: piccioni, topi, maiali e polli, dai quali è poi relativamente facile arrivare a noi)”.

E il coronavirus?

Anche il coronavirus rientra in questi gruppi di virus influenzali e su di lui si conoscono già diverse cose, da anni: I coronavirus sono virus a RNA a filamento positivo, dotati di pericapside. Tra tutti i virus a RNA, sono quelli con il genoma di maggiori dimensioni. I virus di questo gruppo producono combinazioni di RNA con altissima frequenza, dando incessantemente vita a nuove varianti. Della dozzina (più o meno) di coronavirus conosciuti, solo tre sono contagiosi per gli esseri umani. Tra questi, quello della SARS è il più pericoloso”.

Influenza e infiammazione

Caratteristica dei virus influenzali è quella di provocare uno stato infiammatorio acuto, favorito dalla produzione di citochine, le proteine segnale fisiologicamente prodotte dall'organismo per una serie di motivi diversi. Fanno parte dell'immunità innata e vengono prodotte ad esempio in caso di infezione, dato che la loro funzione è di rispondere alle incursioni di virus e batteri all'interno dell'organismo.

Ecco cosa succede quando veniamo infettati da un virus influenzale: “Le citochine si precipitano nell’area colpita per creare condizioni nelle quali virus e batteri trovino difficile sopravvivere ma, purtroppo per noi, anche virus e batteri hanno imparato a usare i nostri meccanismi di difesa a proprio vantaggio. Spesso infatti li sovvertono in modo da facilitarsi l’ingresso nell’organismo e la successiva azione di distruzione che portano in certe aree. Così facendo, si riproducono e si nutrono ancora più facilmente”.

Altra caratteristica comune dei virus dell'influenza è di avere una predilezione per i polmoni, dove fanno i danni peggiori. Nel caso del coronavirus il danno polmonare è causato dalla distruzione delle cellule ciliate da parte del virus (le ciglia sono come piccoli peli che hanno funzione di protezione e di spostare muco e particolato verso l’alto e fuori dai polmoni stessi). Con le cilia danneggiate, il muco e le scorie non riescono a essere spostati e si accumulano nei polmoni (si parla di polmonite).

Quando l'infezione diventa così grave, il sistema immunitario può essere attivato fortemente. Esso invia un gran numero di cellule immunitarie (le citochine) ai polmoni per fermare l'infezione, rimuovere le scorie e guarire i tessuti. Le persone con un sistema immunitario inefficiente possono però essere incapaci di rispondere in maniera adeguata ed essere sopraffatte dal virus.

 

I rimedi naturali per rinforzare l’organismo

La buona notizia è che in natura esistono diverse piante che possono aiutare a rinforzare l’organismo e le difese: grazie alla loro azione rinforzante proteggono gli apparati che possono subire le aggressioni maggiori quando un virus riesce a penetrare al suo interno. Vediamo alcuni di questi.

Astragalo

Si tratta di una pianta che fa parte della famiglia delle Leguminose. La sostanza del suo fitocomplesso che secondo alcuni studiosi potrebbe avere qualche azione protettiva nei confronti delle infezioni delle vie aeree superiori e delle funzioni digestive è il metossisoflavone. Tutta la radice contiene sostanze essenziali per la cura delle infiammazioni del muscolo cardiaco (cardite) e per potenziare la funzione immunitaria.

In generale, molte delle proprietà più importanti della pianta sono legate al suo contenuto di polisaccaridi, che le radici rilasciano in modo più efficiente in acqua bollente. Questo spiega in parte perché, tradizionalmente, il consumo dell’Astragalo contempli la sua cottura o l’assunzione del suo infuso.

L'Astragalo potenzia e modula il sistema immunitario e vanta proprietà antivirali: viene infatti indicato come coadiuvante della funzione immunitaria.

È indicato anche per il trattamento delle infezioni respiratorie: in uno studio, 88 bambini con infezioni respiratorie ricorrenti furono suddivisi in due gruppi. A un gruppo venne somministrato Astragalo, all’altro no, poi i bambini furono seguiti per un anno. Nel gruppo che assumeva l’Astragalo si osservò un numero significativo di ricadute in meno.

Si può trovare comunemente in polvere, tintura o compresse.

Cordyceps

Questo fungo medicinale è fra i più noti anche in Occidente; si sviluppa a partire dal guscio mummificato di un parassita. Si tratta di un rimedio immunomodulante (adattogeno) piuttosto potente. Se l'attività del sistema immunitario è elevata, la regola verso il basso; se è bassa, la stimola.

Quando viene assunto regolarmente, a fronte di un sovraccarico del sistema immunitario dovuto, per esempio, a un microrganismo batterico, stimola le difese esattamente nel modo necessario per rispondere alla fonte di stress e contemporaneamente fa abbassare i livelli delle citochine prodotte in risposta al batterio, o ne inibisce del tutto la produzione.

Viene indicato contro tutte le infezioni virali del sistema respiratorio, tutte le infiammazioni cerebrali o a carico del SNC – e in particolare encefalite e meningite – spossatezza e debolezza (caratteristicamente dopo una lunga malattia o in presenza di infezioni croniche).

Rhodiola

Pianta adattogena nota nella medicina popolare russa, tanto che ha rischiato l’estinzione dopo che divenne popolare come rimedio per contrastare invecchiamento e stanchezza, oggi è una delle più apprezzate per alleviare lo stress e i suoi effetti.

I russi hanno portato avanti una serie di ottimi lavori sull’attività medicinale delle piante, tra le quali hanno indagato in profondità alcune peculiari categorie, come per l’appunto le piante adattogene; fra queste, la Rhodiola era utilizzata nella medicina popolare russa per incrementare la resistenza fisica, la produttività lavorativa, la longevità e per contrastare il mal di montagna, la spossatezza, la depressione, l’anemia, l’impotenza, le malattie gastrointestinali, le infezioni e i problemi di natura nervosa.

Anche in questo caso si tratta di una pianta officinale che non è principalmente antimicrobica ma che possiede alcune proprietà antivirali: è infatti efficace contro i virus dell’influenza grazie alla sua attività di inibizione della neuraminidasi e in particolare è stata verificata la sua attività contro i ceppi virali H1N1 e H9N2.

È indicata per chi soffre di infezioni ricorrenti, in caso di spossatezza cronica che non migliora nel tempo, infezioni ricorrenti, convalescenza successiva a malattie e infezioni di lunga durata, esaurimento nervoso, sindrome da fatica cronica, condizioni patologiche croniche associate a depressione, abbassamento delle difese immunitarie.

Prova il te di zenzero fresco

Un rimedio straordinario da tenere nella dispensa durante l'inverno è lo zenzero, che funziona molto bene contro l'influenza, ma solo quando se ne usa l'estratto della radice fresca. Lo zenzero essiccato, infatti, avverte Buhner, è perfettamente inutile.

Ecco come utilizzarlo per aiutare l'organismo a contrastare l'influenza: alle prime avvisaglie che l'infezione progredirà, procurati da mezzo a un chilo di radice di zenzero ed estraine il succo (strizza bene la polpa che rimane, per estrarlo fino all'ultima goccia, e conserva in frigorifero l'estratto che non utilizzi immediatamente).

Versane circa 100 ml in una tazza, aggiungi un quarto di lime spremuto, 1 cucchiaio da tavola di miele, una punta di pepe di Cayenna e 150-200 ml di acqua molto calda. Mescola bene e bevine da 2 a 6 tazze al giorno.

Assunto così, lo zenzero esplica una potente azione antivirale sull'influenza. La bevanda preparata con il succo fresco, inoltre, fluidifica il muco, aiuta a proteggere le membrane mucose e, soprattutto, favorisce la sudorazione aiutando ad abbassare la febbre.

 

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Romina Rossi
Giornalista freelance e web writer, collabora con la rivista “Vivi Consapevole” e diversi siti web, occupandosi prevalentemente di medicina... Leggi la biografia
Giornalista freelance e web writer, collabora con la rivista “Vivi Consapevole” e diversi siti web, occupandosi prevalentemente di medicina naturale, benessere olistico e tecniche naturali di guargione.L’amore per la Natura e la curiosità di capire i complicati e delicati meccanismi di funzionamento dell’uomo, la portano a intraprendere... Leggi la biografia

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