E se le case avessero anche un'anima?
Nuova Saggezza
Nuova Saggezza
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Cosa possiamo scoprire di nuovo dei luoghi, osservandoli con nuovi occhi e mente e cuore aperti. Ci sono soglie che varchiamo quotidianamente e di cui conosciamo perfettamente i confini: da dove arriviamo e dove stiamo andando. La soglia di casa, la soglia del supermercato, quella dell’ufficio… Ma immaginiamo di dover varcare la soglia di un luogo che non abbiamo mai visto, di cui non abbiamo mai fatto proiezioni e di cui non abbiamo visto immagini. Di cui non sappiamo assolutamente nulla. Cosa potrà trasmetterci quel luogo, una volta varcata la soglia? Ci farà stare bene oppure no? A cura di Caterina LocatiVarcare una soglia
Redazione Web Macro
I 5 sensi
Certamente, ciò che vedremo avrà un ruolo fondamentale nel determinare le nostre prime sensazioni: armonia, luci, ombre, colori, forme, materiali.
Poi i profumi: ci sono profumi che hanno la capacità di riportarci istantaneamente a momenti particolari della nostra vita, facendoci rivivere esperienze significative.
E ancora la temperatura: il nostro corpo si sente in equilibrio termico con l’ambiente nel quale stiamo? Oppure sente freddo o caldo, dunque una forma di disagio?
I materiali: solitamente, quando vogliamo conoscere qualcosa di nuovo, oltre a guardare con attenzione, l’istinto primario è quello di toccare. Questo ci dà il permesso di scoprire la materialità delle cose e di apprezzarne o meno altre qualità.
Da ultimo, i suoni… anche qui, ci sono suoni capaci di farci viaggiare indietro nel tempo, oppure di accompagnarci in esperienze profonde. Ricordo lo scricchiolio dell’antico parquet della casa di mia nonna in Svizzera: ogni volta che vi camminavo, mi facevo cullare da quel bellissimo rumore, che ancora porto in me, insieme al profumo delle stanze.
Ma se immaginassimo di varcare la soglia di un luogo sconosciuto con gli occhi bendati, cosa accadrebbe? Se non vi fossero profumi, o suoni, se non potessimo toccare nulla, cosa accadrebbe? L’effetto e le sensazioni che avremmo sarebbero le stesse di prima? Oppure ci lasceremmo guidare da altre modalità di connessione col luogo?
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I luoghi raccontano storie
Ogni luogo, e quindi ogni casa, custodisce un mosaico di emozioni, eventi e persone che l’hanno attraversata.
Le risate di una festa, le lacrime di un addio, l’amore condiviso o le tensioni irrisolte: tutto contribuisce a plasmare l’essenza di un luogo.
Nel caso di una casa antica o già abitata, è semplice accettare questa ipotesi: immagina per un attimo di poter ascoltare le storie che quelle mura potrebbero raccontare. Sarebbe come aprire un libro di ricordi, denso di rivelazioni: dialoghi, emozioni, sogni, difficoltà, lacrime, risate… chissà se tutto questo in qualche modo possa rimanere “imbrigliato” nella materia di cui è costituita la casa, ed essere “ritrasmesso” a chi la vive dopo.
E le case e gli edifici nuovi, cosa potrebbero raccontare? Tantissimo, anche loro. Chi li ha progettati, pensati, costruiti, arredati, voluti, potrebbe aver lasciato qualcosa di sé. Di bello o di meno bello: aspettative, sogni, creatività, ma anche imprevisti, delusioni, preoccupazioni… Se condividiamo questa visione, una visione in cui la nostra casa può comunicare con noi sotto altri livelli che non siano i 5 sensi, allora diventa davvero importante affinare la nostra capacità di “sentire” i nostri luoghi, e scegliere solo i luoghi che sentiamo essere positivi per noi. Perché è così importante?
Case che risuonano con noi
La scienza moderna ha già dimostrato come tutto nell’universo sia fatto di energia. Eppure, raramente pensiamo agli ambienti in cui viviamo come a sistemi energetici che ci influenzano profondamente. Ogni luogo vibra a una determinata frequenza, e noi, come esseri umani, interagiamo con queste vibrazioni. La chiave per trovare luoghi che accrescano il nostro benessere si chiama “risonanza”. Quando scegliamo un luogo in cui vivere, non dovremmo fermarci all’estetica, funzionalità e ai costi: dovremmo innanzitutto cercare una corrispondenza energetica, qualcosa che ci nutra, ci regali energia e ci aiuti a evolvere. E questa corrispondenza energetica andrebbe ricercata non solo nel luogo stesso, ma anche negli oggetti, colori, materiali, che esso ospita e contiene.
Dare vita e trasformare la propria casa seguendo questo semplice principio può cambiare la vita, in meglio.
Pensiamo a tutte le persone che vivono percorsi di crescita personale o spirituale, o semplicemente hanno a cuore il proprio benessere interiore. Sono molte quelle che, per vivere queste esperienze, escono di casa, cambiano contesto. Questo va benissimo, ma va meno bene se la casa non è predisposta quantomeno a supportare e mantenere quell’equilibrio che le persone hanno costruito “fuori”. E per mantenere questo equilibrio, occorre fare attenzione proprio al concetto di risonanza con tutto ciò che compone la casa. Ma non solo: anche agli eventi che vi si susseguono coprono un ruolo fondamentale: le parole che vengono pronunciate, i pensieri che vengono messi nel campo, le paure, le emozioni e così via. Sono tutti elementi invisibili che hanno il potere di modificare l’energia della casa e dunque di aiutarci a incrementare il nostro benessere, oppure a diminuirlo drasticamente.
L’anima delle case
A volte ci accorgiamo che una casa “parla”. O forse, semplicemente, crediamo che lo faccia.
Magari lo fa attraverso un sogno che ci ispira o una sensazione che non possiamo ignorare. Le case ci inviano messaggi, e spetta a noi avere la sensibilità di ascoltarli. Quando iniziamo a considerare i luoghi come esseri viventi, con una loro coscienza, si apre una nuova dimensione del nostro rapporto con lo spazio che ci circonda. Tutto, così, diventa ancora più vivo, più sensato, e noi, attraverso la nostra casa, abbiamo la meravigliosa opportunità di conoscere meglio noi stessi.
Questa visione rientra in un campo ancora più soggettivo e intimo e richiede una certa “fede” in una sorta di animismo che pervade ogni cosa.
Si tratta infatti di un livello diverso da quello energetico, che richiede un approccio e una sensibilità differenti, che ognuno può avere sviluppato o scelto di sviluppare nel tempo. Si tratta, in definitiva, di una strada molto emozionante.
Perché le case influenzano la nostra vita
Il legame tra la nostra vita interiore e lo spazio esterno è profondo. Ma anche il legame tra i luoghi in cui abitiamo e la nostra vitalità, energia, e addirittura genetica.
Gli studi dell’epigenetica confermano quanto sia importante curare “l’ambiente” in cui si vive, dove il termine ambiente non si limita al luogo in cui stiamo o viviamo, ma ha un’accezione molto più ampia, che va a toccare non solo il nostro mondo interiore, ma anche aspetti appartenenti al mondo non visibile nel quale siamo immersi quotidianamente, come ad esempio l’energia della nostra casa, così come i pensieri, le emozioni, delle persone con cui viviamo.
La vita segreta delle case
Tutti questi temi e molto altro sono approfonditi nel libro La vita segreta delle case, un testo che desidera accompagnare le persone alla scoperta del rapporto profondo con le loro case, e i luoghi in genere.
Attraverso esempi, riflessioni, racconti, il libro ti guida a vedere le case con occhi nuovi, aiutandoti a creare uno spazio che non solo ti rappresenti, ma ti sostenga nel tuo percorso di crescita. Nel libro si analizzano i livelli 3D – quello materico –, il livello 4D – quello energetico – e il livello 5D – quello spirituale –, scoprendone le connessioni e i legami con mondo dell’abitare.
Scopri cosa la tua casa ha da raccontarti
Se senti che c’è qualcosa di più dietro – o dentro - alle semplici pareti della tua casa, ti invito a scoprire il potenziale nascosto del luogo in cui vivi. La tua casa potrebbe diventare una fonte di ispirazione, un luogo di evoluzione, un rifugio per l’anima. Tutto parte dalla consapevolezza e dalla voglia di esplorare se stessi e la propria relazione con i luoghi in modo nuovo e più proattivo, per poi fare scelte più attente e orientate al proprio benessere profondo.
