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Guarisci la tua anima con i consigli di un Maestro tibetano

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Guarisci la tua anima con i consigli di un Maestro tibetano

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Guarisci la tua anima con i consigli di un Maestro tibetano
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Che cos'è l'anima? Per noi occidentali è un concetto difficile da comprendere. Ecco un modo per avvicinarsi a quest'idea e per guarire le nostre ferite secondo la tradizione tibetana.


Tatiana Berlaffa

Secondo la tradizione buddista, se l'anima è danneggiata, la tua forza fisica e la tua vitalità ne risentono. Rischi di ammalarti e di cadere vittima di depressione o di infelicità.

Come possiamo recuperare quella pace, serenità e creatività che, secondo il buddismo, sono innate in noi e guarire l'anima? È possibile ritrovare l'equilibrio e superare la sensazione di disagio e disconnessione che a volte pervadono le nostre vite.

Il Maestro tibetano Tenzin Wangyal Rinpoche, nel suo libro Guarire l'Anima ci propone una serie di tecniche e l'accesso a risorse audio guidate che, se eseguiti con costanza, ti riporteranno la vitalità e la forza perdute. 

Secondo la pratica tibetana Bon, l'anima è l'equilibrio di 5 elementi e delle loro qualità corrispondenti: terra (radicamento e connessione), acqua (fluidità e comfort), fuoco (gioia e ispirazione), aria (flessibilità e movimento), spazio (apertura e accoglienza).

Se uno o più di questi elementi è presente in scarsa quantità, la nostra anima ne risente. Ci sentiamo esauriti, stanchi, non ci fidiamo più di noi stessi e degli altri oppure ancora ci sembra di avere smarrito 'il nostro scopo'.

Come ritrovare l'armonia tra questi 5 elementi? 

GUARIRE L'ANIMA

 

Guarisci la tua anima in 5 passi

1. Ospita la tua sofferenza nella quiete, silenzio e spaziosità

Di solito, tendiamo a voler respingere qualsiasi dolore o sofferenza e cerchiamo una soluzione razionale per eliminarlo e superarlo del tutto. Ciò che spesso avviene, però, purtroppo, è che, attraverso il pensiero e il rimuginio, rafforziamo il malessere invece di lasciarlo andare

Cerca invece di accoglierlo, di ospitarlo dentro di te e poi, quando avrà finito il suo corso, se ne andrà così come fanno tutte le emozioni nella nostra vita.

Affinché questo avvenga, è necessario predisporre uno spazio di qiuete e silenzio. Bastano anche 5 minuti all'inizio. Inizia questo momento di pausa connettendoti con il tuo respiro. Percepisci le sensazioni dell'inspirazione attraverso le narici e dell'espirazione. Chiediti: 'Come sto in questo momento?' 

E accogli quello che arriva, di qualsiasi cosa si tratti, senza giudizio e senza il desiderio di mandarlo via. Ti accorgerai di come il sentimento sorge (magari anche travolgendoti), di come resta e di come, infine, se ne va.

All'inizio non sarà semplice ma, a poco a poco, diventerà un'abitudine e potrai accorgerti di come questo avviene per tutte le sensazioni che provi durante il giorno e durante la tua vita.

2. Passa del tempo nella natura

Non è raro che le persone cerchino guarigione alle proprie sofferenze nei modi sbagliati. Si cerca rifugio in relazioni sbagliate, in ambienti di lavoro tossici, in dipendenze da cibo, alcol, shopping compulsivo o altro.

Non ci si rende conto che la natura stessa offre dei doni guaritori.

Ti sarà capitato, quando passi del tempo con una persona che si lamenta molto, di assorbire la sua negatività e di sentirti senza più energie. E avrai anche notato che, quando invece passeggi nella natura o ti fermi a guardare il cielo per lo stesso tempo, hai una sensazione di vitalità, di 'immersione nello spazio' che ti acquieta e rasserena.

Alcuni maestri buddisti meditano per ore guardando il cielo. Cercano di cogliere la 'spaziosità' che esso rappresenta e, infine, di incarnarla in essi stessi.

Senza giungere ad ore di meditazione osservando il cielo, introduci nella tua giornata dei momenti in cui contemplare la natura. Anche il parco vicino a casa va banissimo. E' più semplice di quanto pensi ed è gratis.

Non pensare che un'attività del genere, che può essere giudicata 'oziosa' porti via tempo alla tua produttività. In realtà, ne uscirai rigenerato e ne trarrai beneficio per tutto il resto della giornata anche in termini di efficienza.

    

 

3. Rifletti su te stesso

Non tutti abbiamo bisogno delle stesse cose. È giusto prendersi del tempo per capire di cosa realmente abbiamo necessità. Per qualcuno può essere senso di stabilità e radicamento, per altri può essere entusiasmo e ispirazione.

Prima di affrontare qualsiasi pratica o esercizio per stare meglio, è opportuno fare un'autovalutazione per comprendere meglio qual è l'area in cui ci sentiamo meno a nostro agio nella vita e su cui abbiamo più bisogno di concentrarci.

Ecco le aree da 'analizzare' per capire come stiamo davvero.

* Te stesso 

Sei a tuo agio con te stesso? Un modo per capirlo è osservare se riesci a stare da solo senza dover 'riempire' il tuo tempo libero con distrazioni di diverso tipo, ad esempio: 'navigare su internet, ascoltare la radio ecc. Intendimoci, si tratta di attività ricreative e piacevoli ma se vi sembra impensabile fare una passeggiata senza avere lo Smartphone con voi o stare sdraiati in spiaggia senza ascoltare musica nella orecchie anche solo per 5 minuti, allora qualche difficoltà a stare da soli con voi stessi potreste averla.

* La tua famiglia

Spesso la famiglia è un 'porto sicuro' da cui attingere gioia, amore e in cui sentirsi protetti. Ma non è sempre così. Talvolta rapporti famigliari complicati, problemi di un membro della famiglia, lutti e separazioni fanno sì che un ambiente che dovrebbe essere 'sicuro', non lo sia più e prosciughi le tue energie.

Ti senti così quando pensi alla tua famiglia? Il primo passo per stare meglio è riconoscere questa mancanza, questo senso di vuoto, per poi poterci lavorare su e ricostruire partendo da lì.

* La vita lavorativa

Si stima che il 50% delle persone non sia soddisfatto del proprio lavoro. In media, però, trascorriamo sul luogo di lavoro circa 40 ore settimanali. È facile intuire quanta parte abbia nella vita di ognuno il lavoro e quanta infelicità possa portare con sè se non ci appaga. Fai parte della categoria di persone a cui non piace il lavoro che svolge? Come sempre, per prima cosa, devi prenderne coscienza. Poi, valuterai come puoi migliorare la situazione. 

* Il rapporto con la natura

Come descritto sopra, spesso il rapporto con la natura viene trascurato. In realtà, non c'è nulla di più salutare e rigenerante di esso per portare sollievo e armonia nelle nostre vite. Com'è la tua relazione con essa?

 

Dopo aver riflettutto sulle diverse aree della tua vita, prova a ripensare alle situazioni in cui hai sentito che 'ti mancava' qualcosa. Forse nel lavoro non riuscivi ad esprimere creatività, forse in famiglia ti mancava il senso di appartenenza e radicamento.

Il lavoro di guarigione dell'anima passa dal tuo spazio interiore. Non si tratta di cambiare il mondo esterno ma di cambiare qualcosa dentro di te.

4. Di quale elemento hai bisogno per guarire l'anima?

* La terra

L'elemento terra dona sicurezza, stabilità e radicamento. Chi lo possiede in misura sufficiente si sente fiducioso, riesce a portare a termine quello che ha iniziato ed è sicuro di se stesso. Senti che queste caratteristiche non ti appartengono?

Prova con questo esercizio:

Stai in piedi, tieni le braccia lungo i fianchi e le ginocchia leggermente piegate. Immagina che i tuoi piedi siano come radici di alberi che affondano nel terreno. Respira lentamente per qualche minuto e percepisci la solidità, il sostegno e il senso di sicurezza che ne deriva. 

* L'acqua

L'elemento acqua ti dona comfort e ti fa sentire a tuo agio in tutte le situazioni e soprattutto con te stesso. Hai una capacità di passare da una situazione all'altra in modo fluido e senza difficoltà. Se non è in equilibrio, potresti sentirti a disagio oppure potresti sentirti malato.

Se senti che l'elemento acqua non è in equilibrio dentro di te, prova così:

Immagina una pioggia che scende su di te lentamente. Puoi anche fare questo esercizio sotto la doccia per sentirne ancora meglio gli effetti. Percepisci come l'acqua lava via ogni cosa e ti regala quiete e serenità.

* Il fuoco

L'elemento fuoco regala gioia, entusiasmo e capacità di lanciarsi in nuovi progetti. Ti senti pienamente coinvolto nella vita e hai energia e vitalità.

Se ne senti la mancanza, cerca un luogo dove l'elemento fuoco è attivo. La modalità più semplice per assorbire questo elemento è stare al sole. Senti il calore che ti scalda e lasciati inondare dalla luce. Se è inverno, puoi accendere delle candele o sederti vicino ad un caminetto acceso. Percepisci la qualità dell'elemento fuoco con la vitalità che porta con sè.

* L'aria

Questo elemento dona allegria, curiosità e permette di trasformare velocemente stati mentali negativi in positivi. L'aria porta con sè senso di libertà e flessibilità.

Se ti manca l'elemento aria, cerca un luogo ventilato. Recati sulla cima di una collina, in montagna oppure in spiaggia. Senti il vento che spazza via le nubi e i pensieri negativi.

* Lo spazio

Nella tradizione tibetana il quinto elemento è costituito dallo spazio. Quando questo elemento è ben bilanciato si ha la capacità di 'guardare le cose da diverse prospettive' e nessun problema sembra insormontabile e schiacciante.

Trova un punto in cui puoi godere di un'ampia vista. Scegli la cima di una montagna o il piano più alto di un edificio. Dopo aver fatto esperienza della 'spaziosità' intorno a te qualsiasi ostacolo ti sembrerà più piccolo e meno difficile da superare.

5. Trova l'amico dentro di te

Tra le diverse pratiche di tradizione tibetana per guarire l'anima, oltre a quelle di 'riconnessione' con gli elementi naturali, ce n'è una molto importante che permette la riconnessione con il proprio sè interiore. 

Nella nostra società siamo 'connessi' con tante persone, anche virtualmente, ma non sempre questo comporta una reale sensazione di intimità e benessere profondo.

Ricercare a tutti i costi nuovi amici o nuove relazioni potrebbe non portare con sè, però, un sollievo dal senso di solitudine.

Secondo la tradizione tibetana, infatti, per guarire l'anima dalla solitudine, è necessario essere in connessione con se stessi. Solo successivamente si potrà esserlo con gli altri. 

Il primo consiglio del Maestro tibetano è di 'provare compassione' (non pena) per se stessi e per questa sensazione di solitudine che si prova. Come si farebbe con un caro amico, bisogna innanzitutto accogliere i sentimenti che si provano, senza giudicarli né respingerli. 

Prova un esercizio di meditazione.

Siediti con il busto eretto in una posizione comoda. Lascia andare tutti i pensieri e concentrati sulle sensazioni del tuo corpo. Connettiti con il silenzio e porta l'attenzione sul tuo cuore. Senti lo spazio e l'apertura che è nel tuo cuore. Qualsiasi emozione si presenti, piacevole o spiacevole, accoglila e poi torna alla quiete e all'accoglienza del tuo spazio interiore. Dedica questa pratica a te stesso e a tutti gli esseri che stanno soffrendo di solitudine e che non si sentono connessi con se stessi. 

Anche durante il giorno, quando riesci, riconnettiti con il tuo spazio interiore, senti le sensazioni del tuo corpo e i pensieri della tua mente senza giudicarli. A poco a poco ti sentirai sempre meglio con te stesso proprio come se fossi (e lo sei) il tuo migliore amico.

 


Tatiana Berlaffa
Il mondo della comunicazione è il mio lavoro e la mia passione.Scrivo come blogger, giornalista freelance e social media editor.Prima di scrivere... Leggi la biografia
Il mondo della comunicazione è il mio lavoro e la mia passione.Scrivo come blogger, giornalista freelance e social media editor.Prima di scrivere di qualsiasi cosa, la provo in prima persona.Sono appassionata di tematiche legate al benessere e alla crescita personale. Amo le novità, viaggiare da sola e imparare lingue straniere.Tra i miei... Leggi la biografia

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