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Stefano Manera: il medico deve sempre più orientarsi su prevenzione ed educazione

Salute e Benessere

Stefano Manera: il medico deve sempre più orientarsi su prevenzione ed educazione

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Stefano Manera: il medico deve sempre più orientarsi su prevenzione ed educazione

Stefano Manera è medico chirurgo. Pratica medicina integrata o funzionale e omeopatia classica hahnemanniana. Specializzato in anestesia e rianimazione è stato da subito attratto, nel corso dell'esercizio della professione medica, dalla visione olistica del paziente che lo ha portato a studiare a fondo e a ricercare le cause più profonde delle patologie.

Ha prestato servizio volontariamente all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo durante l'emergenza Covid 19 a marzo e aprile di quest'anno come medico rianimatore. Da questa esperienza ecco cosa ci ha raccontato.


Stefano Manera

Leggi la prima parte dell'intervista al Dott. Manera QUI

 

In questi anni vediamo come la terapia antibiotica sia sempre più utilizzata e come nel contempo essa stia lentamente perdendo la sua efficacia, creando temibili e terribili resistenze (del resto l'anti-bios già nel suo etimo è perdente in partenza).

Il futuro è senza dubbio rappresentato dalla terapia pro-biotica, dove pro-bios dovrebbe convincere ed appassionare maggiormente. La disbiosi intestinale è quindi causa accertata di molte patologie, come si evince dalla letteratura più recente. Negli adulti la disbiosi è correlata con patologie metaboliche, patologie croniche intestinali (IBD, morbo di Chron, RCU), patologie cardiache, aterosclerosi e tumori.

 

Il microbiota intestinale viene trasmesso dalla madre e si sviluppa a seconda del terreno del bambino. Il tipo di parto, l'ospedalizzazione, il tipo di allattamento, le terapie, l'alimentazione, lo stress della madre, lo possono influenzare profondamente e un microbiota alterato può innescare la risposta infiammatoria cronica di basso grado, la quale può determinare una possibile leaky gut syndrome.

 

Un'azione ulteriore, magari reiterata, può determinare uno sconvolgimento della bilancia immunitaria (leggi iperstimolo), a sua volta causa di patologie croniche e talora irreversibili sia in età pediatrica, che in età adulta. Un quadro così serio porterà inevitabilmente verso uno scompenso metabolico-ormonale e un conseguente stato di acidosi interstiziale. La grande sfida è mantenere il pH interstiziale (cioè dell'impalcatura vitale presente tra cellula e cellula, la matrice essenziale per gli scambi metabolici e per l'eliminazione tossinica) entro valori tendenzialmente alcalini.

Come si originano le patologie infettive, Covid compreso

I fattori che possono condurre a un quadro di acidosi (stile di vita, terapie, dieta, una super stimolazione del sistema immunitario come nel caso di infezioni da virus lenti, eccetera) sono, guarda caso, gli stessi che causano la disbiosi intestinale.

Una carenza di minerali, le disvitaminosi (ad esempio delle vitamine C, D e complesso B) una condizione di superossidazione con incremento dei radicali liberi, una riduzione o un indebolimento dei sistemi scavenger (antiossidanti), una concomitante compromissione temporanea o cronica del microbiota intestinale, in ultima analisi una compromissione del sistema PNEI, determineranno sempre una condizione di infiammazione e di acidosi cronica, la quale sarà il terreno predisponente per l'insorgenza delle patologie organiche o per la complicanza di patologie infettive, compreso il COVID.

Ecco che diventa sempre più necessario praticare una medicina pro-biotica e realmente preventiva. Risulta indispensabile riappropriarsi da parte del medico dell'Arte Medica, cioè dell'ascolto profondo, dell'intuizione, della presenza e della semeiotica, oltre che delle nozioni scientifiche, che potranno essere le basi per un rapporto medico-paziente rinnovato e per un percorso diagnostico-terapeutico efficace e solidale.

La Medicina del futuro non potrà e non dovrà rinnegare il suo passato. Il medico dovrà tornare ad essere presente al letto del malato fondando necessariamente l’intero percorso diagnostico-terapeutico sulla prevenzione attiva e non solo sulla cura dei sintomi. Sarà fondamentale che la Medicina diventi sartoriale, cioè individualizzata a seconda delle necessità di ogni singolo paziente, sarà sempre più necessario agire sul terreno di ognuno per ridurre sempre di più le predisposizioni individuali che ognuno di noi ha ad ammalarsi.

Le azioni da fare per prevenire

In che modo quindi concretamente dobbiamo impostare il nostro lavoro di prevenzione? Le azioni devono obbligatoriamente concentrarsi su:

  • Stile di vita sano, corretto e “antinfiammatorio”.
  • Stile alimentare corretto e individualizzato, evitare il più possibile gli alimenti che possano causare disbiosi intestinale, infiammazione e acidosi sistemica.
  • Evitare l'abuso di farmaci o i farmaci inutili a qualsiasi età.
  • Considerare attentamente tutti i fattori potenzialmente definiti come "inneschi infettivi", cioè le infezioni a virus “lenti” che possono essere causa di patologie nel corso della vita.
  • Utilizzare probiotici mirati e indicati dal medico.

In caso di carenze, utilizzare integratori specifici come la vitamina C, la vitamina D e oligoelementi (ad esempio magnesio, zinco, selenio).

Utilizzare la così detta "medicina di regolazione", cioè quella medicina che non sopprima brutalmente i sintomi, ma che comprenda le cause profonde della malattia e il loro significato di causa ed effetto. Il ruolo fondamentale del medico, il nostro ruolo, dovrà essere sempre più orientato sull'epigenetica, sulla prevenzione e sull'educazione, sull'informazione e sulla consapevolezza, senza mai stancarci di capire, ponendoci sempre domande, accontentandoci mai delle risposte.

Abbiamo visto come trascurare la prevenzione, come il non curare i terreni individuali, abbia portato a quadri drammatici durante il COVID, sia stata la causa delle complicanze inteso come terreno predisponente alla progressione della malattia infettiva. Lavorare sui terreni di ogni paziente, svincolati dalle rigide imposizioni dei protocolli terapeutici attraverso il sapiente utilizzo della medicina complementare come affiancamento a quella “ufficiale”, consentirà di ottenere maggiori successi terapeutici e un livello di salute migliore in tutti noi, ma non solo, consentirà di tornare ad avere la piena fiducia dei nostri pazienti anche dopo la drammatica crisi sanitaria che abbiamo recentemente vissuto.

GUARDA LA VIDEO INTERVISTA A STEFANO MANERA

 

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Stefano Manera
Stefano Manera è medico chirurgo. Pratica medicina integrata o funzionale e omeopatia classica hahnemanniana. Si defisce “un medico curioso e... Leggi la biografia
Stefano Manera è medico chirurgo. Pratica medicina integrata o funzionale e omeopatia classica hahnemanniana. Si defisce “un medico curioso e appassionato ai vari aspetti del benessere dell'uomo.”Specializzato in anestesia e rianimazione è stato da subito attratto, nel corso dell'esercizio della professione medica, dalla visione olistica... Leggi la biografia

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