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Gli Algoritmi di Elia Tropeano: come parlare con l’inconscio per cambiare davvero

Nuove Scienze

Gli Algoritmi di Elia Tropeano: come parlare con l’inconscio per cambiare davvero

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Gli Algoritmi di Elia Tropeano: come parlare con l’inconscio per cambiare davvero

Cosa accade se chiediamo al nostro inconscio di risolvere un problema? E cosa accedrebbe se imparassimo a dargli istruzioni precise, come si fa con un computer?

Da queste domande nascono Gli Algoritmi di Elia Tropeano, un sistema semplice e sorprendente per dialogare con la parte più automatica della mente e attivare cambiamenti concreti, nel corpo e nel comportamento.


Francesca Lanza

Dalla mente automatica alla scelta consapevole

Tutto parte da un’idea chiara: il cervello segue istruzioni. Ma non tutte le istruzioni sono utili: molte delle “risposte” che oggi ci limitano (una paura, un dolore, una reazione sproporzionata) sono strategie apprese tempo fa, spesso in modo inconsapevole, per proteggerci da qualcosa. Gli Algoritmi servono proprio a questo: trovare alternative migliori, che soddisfino la stessa intenzione ma senza effetti negativi.

Il metodo, messo a punto da Elia Tropeano dopo anni di lavoro sul campo come insegnante, si basa su elementi di PNL, pedagogia quantistica, ipnosi leggera e biologia del comportamento. Non occorre alcuna competenza specialistica per iniziare: basta seguire le istruzioni passo dopo passo, come si farebbe con un semplice esercizio guidato.

Come funzionano gli Algoritmi di Elia Tropeano

Gli Algoritmi funzionano come comandi mentali strutturati: una sequenza precisa di parole, pause e ascolto del corpo, che permette alla mente inconscia di trovare nuove risposte a problemi ricorrenti.

Un algoritmo tipico si compone di tre o più fasi. Nel testo di ogni Algoritmo la prima domanda che poniamo al nostro inconscio riguarda la disponibilità alla comunicazione, sebbene sia impossibile non comunicare.

"Parte del cervello responsabile di [nome del disturbo], sei disposta a comunicare a livello cosciente?"

Ad ogni domanda che poniamo all’inconscio otterremo sempre una risposta dal corpo che può essere un qualsiasi segnale fisico come un formicolio, un gorgoglio dello stomaco e così via, cioè un’indicazione che si è aperta la comunicazione..

Parte del cervello responsabile di [nome del disturbo], ti assumi la responsabilità di risolvere il [nome del disturbo] affinché torni la serenità?
<attendere il segnale del corpo>

"Grazie. Vai avanti e procedi".

Tutto accade nel tempo di qualche minuto. Il corpo risponde con segnali reali e chiari, che mostrano che qualcosa si è riorganizzato. Non è autosuggestione, né visualizzazione positiva: è una ri-programmazione neurofisiologica leggera ma diretta.

Quando è possibile utilizzare gli Algortimi

Gli Algortimi e altre tecniche di Elia Tropeano si utilizzano e sono efficaci in contesti molto diversi: blocchi scolastici, paure, tic, dipendenze, dolori cronici, difficoltà relazionali, disturbi psicosomatici.

Uno dei punti di forza degli Algoritmi è che non servono spiegazioni razionali: non occorre “capire” il problema per risolverlo. Questo li rende particolarmente utili anche per bambini e adolescenti, che spesso faticano a verbalizzare ciò che provano, la cosa importante è riuscire a mettersi in contatto con la parte più profonda di sè stessi.

Un metodo, non una terapia

Chi applica gli Algoritmi impara a rivolgersi alla propria mente in modo nuovo. È un gesto educativo prima ancora che terapeutico: si impara a riconoscere un automatismo, a chiedere un cambiamento, ad accogliere la nuova risposta. Nessun tecnicismo, nessuna forzatura: solo un modo diverso di parlare con sé stessi.

Nel libro di Daniela Cristina Napoletano, Gli algoritmi di Elia Tropeano, viene spiegato come sono nati questi strumenti, su quali principi si fondano, e come possono essere applicati nella vita di tutti i giorni da chiunque. Un invito concreto a non subire ciò che accade dentro di noi, ma ad allearsi con quella parte che, da sempre, lavora per proteggerci — anche quando non lo fa nel modo migliore.

Per scoprirlo, ti invitiamo a partecipare al webinar di mercoledì 4 giugno.



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