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Come mantenere la relazione con la mia anima gemella

Nuova Saggezza

Come mantenere la relazione con la mia anima gemella

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Come mantenere la relazione con la mia anima gemella

Ti è mai capitato di pensare di aver trovato l'anima gemella e che da quel momento in poi sarebbe stato tutto perfetto? È questa l’immagine che ci arriva dai film e dai romanzi: di una persona che ci capisce al volo e soddisfa ogni nostro desiderio prima ancora che lo esprimiamo.

Quasi mai questa visione idiallica corrisponde alla realtà, perché dopo qualche mese, cominciano a nascere i primi attriti, ci accorgiamo che l'altro ha dei difetti, non è così perfetto come abbiamo immaginato e d'un tratto nascono incomprensioni e l'idillio si affievolisce.

Per cercare di avere una relazione più duratura possibile Selene Calloni Williams ci regala qualche consiglio nel suo ultimo libro Anima Gemella.


Romina Rossi

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Nessuno è perfetto

Se hai visto qualche film romantico avrai notato che i protagonisti, che si incontrano, si innamorano ma che per poter essere felici insieme devono superare uno o più ostacoli, sono perfetti l'uno per l'altro. Si completano, rispecchiando caratteristiche simili e sfoggiando proprio le qualità che l'uno cerca nell'altro.

Eppure la relazione con la propria anima gemella non ha nulla a che vedere con la perfezione, per lo meno non nel modo in cui la intendiamo noi.

Il rapporto con l’anima gemella è karmico, viene deciso prima ancora che nasciamo, e la sua finalità è quello di spingere l'altro a una evoluzione, a crescere e imparare ad amare superando le barriere, diventando consapevoli delle proprie paure per poterle superare definitivamente.

La relazione quindi va costruita giorno dopo giorno, alimentata dall'impegno costante. Per farlo, scrive la Calloni Williams, è necessario che ognuno di noi impari a:

  • relazionarsi con le trappole innescate dai miti che la società ha costruito attorno alla coppia;
  • comunicare in maniera chiara e precisa con il proprio partner;
  • ascoltare di più;
  • evitare di litigare e controbattere subito, ma essere in grado di argomentare con dolcezza, lasciando passare qualche ora prima di controbattere;
  • vincere le paure che derivano dalla potenza della con­nessione e che alimenta diversi tipi di paura, come la paura di perdere l’altro, la paura di essersi sbagliati, la paura che possa non durare, la paura che possa cambiare.

Solo vincendo tutte le paure, e alimentando costantemente la relazione possiamo stabilire una reale connessione con l'altro, dove per connessione si intende “un insieme di eventi che coincidono. Non è una questione sentimentale, ma assolutamente pratica. Tuttavia, se ab­biamo compreso cosa sono gli eventi, possiamo leggere la connessione in termini del tutto nuovi”.

Se la connessione è forte significa che si tratta di un incontro karmico: succede ad esempio quando due persone si incontrano in un momento della loro vita in cui stanno affrontando lo stesso cambiamento, come lasciare il proprio lavoro, hanno gli stessi interessi, un retroterra culturale simile, per cui si capiscono e parlano la stessa lingua, hanno quelle caratteristiche fisiche che piacciono l’uno all’altra, entrambi amano cenare presto, svegliarsi presto e fa­re sport, non sono infastiditi dal disordine oppure apprezzano l’ordine in eguale misura.

Quando gli 'eventi', gli 'spiriti' cospirano così tanto affinché due per­sone possano rispecchiarsi l'una nell'altra, allora c’è connessione e il rap­porto è karmico”, afferma l’Autrice. Si tratta di una connessione profonda che va ben oltre il semplice concetto di amore e che permette una crescita evolutiva del nostro essere.

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Differenza fra relazione comune e relazione con l’anima gemella

Come si fa a capire se stiamo vivendo una relazione karmica con la nostra anima gemella oppure no?

Si tratta di due tipi di relazioni che hanno caratteristiche ben diverse e sono l’una l’opposto dell’altra. La relazione con l'anima gemella ha a che fare con il nostro scopo nella vita che è cercare di per scoprire quei veli che distorcono la nostra percezione della realtà e ci fanno preferire l’attaccamento al nostro Io, piuttosto che l'avventura alla ricerca del nostro Sé, poiché proprio questo l'incontro ha una potenza tale da permetterci di accelerare tale ricerca e purificazione.

Poi ci sono delle differenze precise che riguarda l'approccio che abbiamo con l'altro: mentre nella relazione comune il partner viene percepito come esterno, nella relazione con l'anima gemella lo si percepisce dentro di noi. Mentre nella relazione comune si è indecisi se rivedere il partner, nella relazione con l'anima gemella è chiaro che vogliamo rivedere il partner il più presto possibile. Anche i dubbi vengono affrontati in modo molto diverso, poiché mentre nella relazione comune rimangono e non si riesce a risolverli, nella relazione con l’anima gemella questi scompaiono e diventa molto chiaro quali obiettivi si vuole raggiungere.

Nella relazione con l'anima gemella, inoltre, non c'è necessità di indossare delle maschere o di mostrare il lato migliore di noi stessi, ma ci mostriamo per ciò che siamo, e siamo aperti a rice­vere e in ascolto di tutto ciò che riceviamo. E infine le due persone nella relazione di anime gemelle hanno diverse connessioni e punti in comune.

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Come mantenere la relazione

Secondo Selene Calloni Williams le nostre relazioni sono scelte dalla nostra anima, e possono essere il risultato del nostro karma. Si tratta di incontri che in qualche modo sono scritti nel nostro destino e durante la nostra vita dobbiamo quindi cercare le persone destinate  a noi e portare a compimento il compito che ci siamo presi. Ma il nostro lavoro non termina una volta che abbiamo trovato la nostra dolce metà, perché da quel momento in poi i due partner dovranno lavorare fianco a fianco per far funzionare il rapporto e proseguire insieme verso l’evoluzione.

Per poter far ciò si possono praticare alcune meditazioni in coppia, per poter promuovere una crescita spirituale comune e trasformare la coppia in uno strumento per realizzare la vita divina sulla terra.

La meditazione fondamento

In questa meditazione i due membri della coppia sono sdraiati fianco a fianco, nudi o coperti, tenendosi per mano in modo che la superficie esterna dei loro avambracci e delle braccia sia a contatto.

Potete tenere in sottofondo della musica rilassante e bruciare dell’in­censo o nebulizzare nell’aria essenze naturali. Chiudete gli occhi senza stringerli, appoggiando dolcemente le palpe­bre. Rilassate ogni muscolo del corpo e distendente ogni parte del viso. Tenete le labbra chiuse e respirate attraverso il naso.

Divenite consapevo­li dell’aria che entra ed esce dal corpo proprio nel punto in cui la sentite toccare il corpo per la prima volta entrando e per l’ultima volta uscendo. Per alcuni questo punto si trova nelle ali del naso, per altri, più all’inter­no, alla radice del naso per altri ancora nella gola o sul labbro superiore. Mantenete l’attenzione sul punto scelto e semplicemente siate consa­pevoli del vostro respiro spontaneo.

Se pensieri, emozioni o sensazioni disturbanti vi raggiungono riconoscetele, dicendo a voi stessi “so che sto provando questo”. Quando uno dei due lo decide, stringe la mano dell’altro; quello è il se­gnale che un grado profondo di rilassamento e di pace è stato raggiunto e si può passare alla fase successiva della meditazione. Nelle meditazioni di coppia useremo spesso questo segnale. Ci saranno momenti in cui ti risulterà piacevole farti trasportare dal ritmo del tuo com­pagno, altri momenti in cui preferirai essere tu a condurre.

Sarà come una danza in cui vi condurrete vicendevolmente in un’estasi sempre più intesa. In questa fase divenite consapevoli della sensazione tattile che provate nella mano e lungo la superficie del braccio che è a contatto con il brac­cio del vostro partner. Entrate nella sensazione con attenzione cosciente, con pienezza menta­le.

Lasciatevi pervadere dalla sensazione, sentitela propagarsi a ogni cel­lula del corpo, percepitela entrare in profondità negli organi: nel cuore, nel cervello, nello stomaco, negli organi genitali e in ogni altro organo o parte del vostro corpo. Divenite la pura sensazione e aspirate a dissolvere il vostro Io nella per­cezione fino a che non esista più l’Io né l’Altro ma unicamente la sensa­zione che è relazione. Quando non esiste più altro che la pura relazione, i due meditanti en­trano in uno stato che possiamo definire estatico.

L’estasi è una condizio­ne di coscienza ampliata nella quale l’umano e il Divino sono a contatto e la loro a-dualità è percepita come beatitudine, pace profonda, impecca­bile serenità e illuminazione. Trascorrere qualche minuto in questa condizione di estasi risveglia energie latenti, rigenera profondamente l’organismo, apre a nuove idee, comprensioni, intuizioni. Perciò questa meditazione è utile al corpo, al­la mente e alla vita.

La meditazione dei corpi di luce

I kosha sono i corpi sottili di cui siamo dotati, si tratta di meravigliosi involucri di luce contenenti molte facoltà e poteri. Per accedere alla meditazione sui kosha iniziate sempre dalla medita­zione fondamento, quindi coricatevi fianco a fianco, mano nella mano ed eseguite tutti i passaggi della meditazione fondamento.

Avendo raggiunto lo stato dell’estasi, dopo alcuni minuti di intensa co­munione con l’Assoluto, quando uno dei due lo decide, stringe la mano dell’altro. A questo punto agite sulla respirazione e incominciate a rende­re il vostro respiro più profondo e completo. Nell’arco di alcuni respiri profondi, visualizzate il respiro scorre­re nel vostro Annomaya kosha, l’involucro apparente, visibile ai sensi comuni, fatto di carne e sangue.

Sentite che il vostro anna, la linfa della terra, che nutre i vostri corpi fisici, si mescola e si unisce. Quando uno dei due lo decide, stringe la mano dell’altro. A questo punto visualizzate il vostro Pranamaya kosha. Si tratta di un involucro di luce dai molti colori che interpenetra il vostro cor­po di carne e sangue ma è più vasto di questo, si estende circa sette centimetri oltre i confini del primo involucro.

Il Pranamaya kosha rappresenta l’involucro di energia nervosa e l’essere emotivo; è fatto di emozioni, sentimenti ed energie vitali. Percepite il respiro attraversa­re il vostro Pranamaya kosha e mescolarsi con il prana, l’energia del corpo del vostro partner. Se ci sono interruzioni di energia, zone opache nei vostri corpi dai molti colori, percepite che la respirazione profonda e congiunta che state facendo è in grado di curare queste carenze e di ripristinare la medesima luminosità, lo stesso vigore in tutto il vostro corpo sottile.

Sentite che il vostro essere emotivo si me­scola a quello del vostro partner per dare origine a un essere superiore, dotato di capacità emozionali e sentimentali più vaste e potenti. Quando uno dei due lo decide, stringe la mano dell’altro e la meditazione cambia di livello. Nel corso di altri respiri profondi, visualizzate il Manomaya ko­sha. Si tratta di un corpo di luce blu che interpenetra i primi due involucri ma si estende circa un metro e mezzo oltre i confini di questi. Il Manomaya kosha è il veicolo dell’essere mentale, il manas è la mente pensante.

A ogni respiro visualizzate i vostri corpi di luce blu unirsi e mescolarsi. Mentre ciò avviene cercate di sentire in che condizioni si trova il vostro involucro mentale, se siete in un periodo di preoccupazioni e stress, probabilmente esso è pallido e opaco. Attraverso l’energia veicolata dal respiro e mediante la miscellanea del vostro manas con il manas del vostro partner date brillantezza e lucidità al vostro kosha blu mentre sentite che il cibo che state ingerendo lo nutre e lo libera, con­ferendogli potere creativo e capacità di amore e visione, pensieri non condizionati.

Quando uno dei due lo decide, stringe la mano dell’altro. Quindi, mentre prendete altri respiri profondi visualizzate il vostro Vijnanamaya kosha, il corpo della buddhi, dell’illuminazione e del risveglio. Si tratta di un meraviglioso involucro di luce dai mol­ti colori che interpenetra i corpi che avete visualizzato in precedenza ma è estremamente più vasto di questi, capace di estendersi fino ai confini del cosmo e nello stesso tempo può rendersi piccolo come un seme di sesamo e dimorare al centro del corpo di carne e sangue.

Respirate nel vostro involucro dai molti colori, sentite che il respiro lo nutre e così, alimentano il vostro corpo di luce fate ap­pello a tutta la vostra capacità di amare e di avere fede nella terra, nella natura, negli astri, nel cosmo, sentendo che essi sono parte di voi nella misura in cui voi siete una parte di loro.

Sentite l’unione con il tutto, nutrite l’unione con il tutto. Sentite che è possibile una conoscenza al di là di soggetto e oggetto, una conoscenza che è divenire ciò che si conosce e non può prescindere dall’amare. Quando uno dei due lo decide, stringe la mano dell’altro. Infine, respirate nell’Anandamaya kosha, che è un meraviglioso uovo dorato che avvolge tutti gli altri corpi ma non li delimita, si espande e riduce con essi al ritmo del vostro respiro.

Mentre nutrite l’uovo dorato sentite l’ananda, la beatitudine dell’unione, la vostra unione e l’unione con l’Atman, il Divino: questa è la via per realizzarla. ­

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Romina Rossi
Giornalista freelance e web writer, collabora con la rivista “Vivi Consapevole” e diversi siti web, occupandosi prevalentemente di medicina... Leggi la biografia
Giornalista freelance e web writer, collabora con la rivista “Vivi Consapevole” e diversi siti web, occupandosi prevalentemente di medicina naturale, benessere olistico e tecniche naturali di guargione.L’amore per la Natura e la curiosità di capire i complicati e delicati meccanismi di funzionamento dell’uomo, la portano a intraprendere... Leggi la biografia

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