Corso di Esistenza. Intervista all'autore Fosco del Nero
Nuova Saggezza
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Corso di Esistenza, nato come un testo sull’importanza della crescita personale, è divenuto strada facendo un vero e proprio manuale sull'Esistenza, andando ben oltre le intenzioni iniziali dell’autore e sulla spinta di un’ispirazione ad egli superiore. Abbiamo fatto qualche domanda proprio all'autore, Fosco del Nero, che ci ha raccontato com'è nata l'idea di questo libro, e di come ci può guidare all'interno di questo viaggio di risveglio e rinascita.
Redazione Web Macro
Fosco, nell'introduzione definisci il tuo libro Corso di Esistenza una vera e propria guida al "risveglio". Perché hai sentito l'esigenza di scrivere un libro su questo argomento?
Ciao a tutti, è un piacere essere qui. Va da sé che non esiste alcun testo capace di garantire il risveglio, giacché esso è opera individuale. Tuttavia la conoscenza delle principali leggi dell'esistenza è un enorme aiuto in tale percorso, dal momento che permette di giocare al gioco della vita in modo più consapevole.
Nel momento in cui iniziai a scrivere Corso di Esistenza, ormai svariati anni fa, lo feci con l'intenzione di scrivere quel libro che, pur tra le centinaia e centinaia di libri da me letti, non avevo mai avuto tra le mani: per l'appunto, una guida ampia e panoramica sull'esistenza e sulle sue principali dinamiche. Si tratta di un libro che mi avrebbe fatto risparmiare tempo e fatica nella comprensione del quadro generale, e che ho scritto affinché tali tempo e fatica siano risparmiati a coloro che lo leggono. Il fortissimo gradimento medio del libro mi ha confermato che esso è stato percepito così anche dai lettori.
Hai studiato e praticato quasi tutte le discipline in ambito olistico. Come sei passato dalla crescita personale orientata al benessere alla crescita personale orientata all’evoluzione spirituale?
Sono partito dalla crescita personale più concreta e spiccia, quella di Bandler, Robbins o McKenna, per finire a personaggi come Aivanhov, Rumi o Muktananda, e a discipline come lo zen e il sufismo. Ma nel mezzo c'è passato davvero di tutto: enneagramma, astrologia, tarocchi, yoga, medicina energetica, etc. E ovviamente i grandi maestri della storia: Gesù, Buddha, Krishna. E ovviamente i grandi insegnanti dei tempi recenti: Yogananda, Osho, Krishnamurti.
Tutto è servito, poiché da ogni elemento ho tratto un tassello, un pezzo del mosaico, fidandomi sempre di più delle parole dei maestri in questione, che è il modo migliore per iniziare a incarnarle.
Il passaggio dalla crescita personale orientata a migliorare se stessi e la propria vita (questione di ego, dunque) alla crescita personale orientata al servizio all'esistenza (qua l'ego tende a sparire) è un passaggio naturale, a cui è chiamata ogni creatura umana. Da questo punto di vista, non è questione di "se" (compiere tale passaggio), ma di "quando". Una volta che si inizia a compierlo, tutto cambia di conseguenza: desideri, alimentazione, rispetto per la vita e per i percorsi altrui, livello di compassione, livello di sapere, forza interiore, etc.
Nel tuo libro dici che elevando noi stessi contribuiamo al risveglio di ogni singolo essere umano sul pianeta. Com'è possibile che questo avvenga?
Ciascun essere umano è partecipe dell'energia collettiva, per cui nel momento stesso in cui la sua energia cambia, cambia anche l'energia d'insieme. Questo vale anche per gli animali, ed è uno dei motivi per cui si dovrebbe smettere di torturarli e tradirli, visto che anche la loro energia di paura va a influire sull'insieme, come ben noto nella scienza esoterica.
Il campo elettromagnetico dell'essere umano è tuttavia più grande e forte di quello degli animali, dal momento che esso riflette il livello di consapevolezza raggiunto dalla singola creatura: anche da essere umano a essere umano può esservi una grande differenza, per cui l'aura di un maestro sarà assai più ampia e influente rispetto a quella di un uomo comune. Ciò a maggior ragione vale per i nostri fratelli animali.
Tutto ha influenza su tutto, sia in entrata (ciò cui io sottopongo la mia persona) sia in uscita (ciò che da me esce e va a influenzare il mondo); prima l'essere umano ne prenderà atto e meglio sarà per tutto il pianeta.
Quanto influisce la crescita personale nel nostro percorso di risveglio?
In realtà non faccio distinzione tra le due espressioni, "crescita personale" e "percorso di risveglio", se non forse nel fatto che tendenzialmente la prima è utilizzata per indicare i primi passi del percorso (o perlomeno i primi passi volontari, giacché il percorso è iniziato con le forme di vita più primitive) e la seconda per indicare una parte più avanzata del sentiero.
Tuttavia, il sentiero rimane unico, e non è possibile stilare una graduatoria di importanza dei vari passi: il primo passo, per quanto possa apparire col senno di poi semplice e basilare, ha la stessa importanza dell'ultimo passo, quello del risveglio definitivo. Senza il primo passo, o senza il quinto passo, non avrebbe potuto esserci neanche l'ultimo.
Dal momento che è il percorso dell'infinito quello che stiamo compiendo, ogni singolo passo ha esso stesso un valore infinito. Chiaramente, ogni conquista interiore pone le basi per successive conquiste, e tutto ha una sua gradualità. Nell’esistenza niente nasce dal niente, ma tutto si trasforma.
Nella tua opera asserisci che i nostri "difetti" diventano il nostro punto di forza. Ci pare un'ottima notizia! Ma come funziona?
Luce e ombra sono connessi, e in realtà sono la stessa cosa; o, per meglio precisare, sono eventi differenti ma facenti parte del medesimo fenomeno. La luce del sole c'è sempre, ma a volte non arriva perché c'è qualcosa in mezzo che l'ostruisce: basta togliere l'ostacolo e si passerà all'istante dal buio alla luce.
Con le energie interiori è la stessa cosa: quando c'è un ostacolo di mezzo, e quindi buio, le chiamiamo "difetti". Una volta però che l'ostacolo è tolto, arriva la luce, e allora le chiamiamo "forze". Ci sono tanti metodi per effettuare questo passaggio, ma tutti prevedono l'osservazione e la comprensione: l'osservazione equivale a una fiaccola che porta luce là dove c'era l'oscurità.
C'è un'immagine che rappresenta molto bene tale processo di illuminazione interiore: è quella dell'Eremita dei tarocchi, un uomo anziano (il quale ha già vissuto le tentazioni dei sensi) che va in giro di notte (l'inconsapevolezza) con un mantello e un cappuccio (simbolo di distanza dal mondo fenomenico), con una lanterna in una mano (l'osservazione, e infatti la lanterna è tenuta all'altezza degli occhi e gli serve per vedere) e con un bastone nell'altra mano (il bastone è simbolo di forza, quella che serve lungo il cammino e su cui ci si appoggia nelle difficoltà), e che spesso vicino a sé ha un serpente (animale simbolo di saggezza e di consapevolezza interiore da risvegliare).
Non a caso, nei tarocchi l'Eremita rappresenta la ricerca spirituale. Anche il numero della carta non è casuale: il nove, il numero della gestazione e dell'elaborazione, il numero che porta alla completezza della decade. Con il lavoro e l’osservazione interiore non si fa altro che portare la nostra lanterna della consapevolezza nei nostri angoli bui, per renderle infine illuminati.
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Potete seguire Fosco del Nero anche su www.bellezza-amore-gioia.com
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