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"L'inganno dell'amore materno". Mangiando un boccone con Anatolij Nekrasov.

Nuova Saggezza

"L'inganno dell'amore materno". Mangiando un boccone con Anatolij Nekrasov.

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"L'inganno dell'amore materno". Mangiando un boccone con Anatolij Nekrasov.
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L’appuntamento è al caffè Chajkovskij, elegante e “vecchio stile” con specchi e fiori ottocenteschi. Il caffè si trova sulla piazza che si affaccia sulla centralissima Tverskaja, dominata dalla grande statua del compositore e Anatolij Nekrasov ha ordinato una pizza, in onore dell’Italia, ultimo, in ordine di tempo, dei nove Paesi dove sono stati tradotti i suoi libri. Alto, elegante, dai modi cavallereschi, dà subito l’impressione di una persona che ama le donne, o meglio forse la femminilità come tale.


Redazione Web Macro
L’appuntamento è al caffè Chajkovskij, elegante e “vecchio stile” con specchi e fiori ottocenteschi. Il caffè si trova sulla piazza che si affaccia sulla centralissima Tverskaja, dominata dalla grande statua del compositore e Anatolij Nekrasov ha ordinato una pizza, in onore dell’Italia, ultimo, in ordine di tempo, dei nove Paesi dove sono stati tradotti i suoi libri. Alto, elegante, dai modi cavallereschi, dà subito l’impressione di una persona che ama le donne, o meglio forse la femminilità come tale. Non è un caso che da vent’anni, da acuto psicologo, lavori su un aspetto fondamentale dell’essere donna, la maternità. Il suo “amore materno” riscuote un inesauribile successo in Russia, grazie soprattutto all’intuizione che ne sta alla base: la scoperta dell’altra faccia della medaglia di questo sentimento: l’eccesso di protezione nei confronti dei figli che impedisce loro di spiccare il volo e di vivere pienamente la vita, e nel contempo alle donne stesse di dispiegare tutte le loro potenzialità. Non a caso per l’edizione italiana è stato scelto di rendere esplicita questa intuizione fin dal titolo, “l’inganno dell’amore materno” (intervista a cura di Patrizia Romagnoli, traduttrice del libro L'inganno dell'amore materno, in uscita a febbraio 2014).

Anatolij, con la sua ricerca e con i suoi libri, lei è andato contro ad uno dei miti più solidi della nostra cultura. Ora anche gli italiani - e “le” italiane - potranno far conoscenza con le sue opinioni e teorie. Lei cita spesso la mamma russa come esempio di madre attaccata ai suoi bambini. Ma anche la “mamma italiana” non scherza… che idea si è fatto della mamma italiana?

Di mamme attaccate ai figli ce ne sono dovunque anche se in alcuni popoli la manifestazione di questo attaccamento appare più limitato. Ma il problema è sempre quello: il forte senso di proprietà nei confronti del bambino, il desiderio di possederlo, di controllarlo, di tenerlo sempre il più vicino possibile. Non si tratta di amore materno ma di “senso” materno, perché non c’è molto amore in questo atteggiamento. La mamma italiana, come quella russa, mi pare che esprima più apertamente i suoi sentimenti e atteggiamenti, ma le apparenze non devono ingannare, anche nei paesi in cui si manifesta meno apertamente l’inganno resta…

Anatolij, lei ha dei figli. Come si è comportata con i figli sua moglie, vivendo con una persona come lei?

Io ho avuto due mogli. Rispetto al sentimento materno non ci sono state differenza, ma forse perché io controllavo la situazione. Dipende molto dagli uomini, dal loro comportamento, se si riesce ad evitare l’eccesso e quindi il sorgere di problemi. Se il marito rivolge attenzione alla donna, alla moglie, le manifesta il suo amore, la fa sentire donna, anche lei rivolge maggior attenzione al marito e non si concentra esclusivamente sui figli. Gli uomini devono essere attenti, controllare la situazione. Di fatto, l’eccesso di amore materno si presenta con più forza quando la madre è sola, quando non c’è una forte relazione amorosa con il marito e non concentra tutta la potenza dell’amore verso il figlio. Davvero, dipende molto dal marito. Io controllavo la situazione.

Lei è uno psicologo affermato, ha osservato i comportamenti di molte donne verso i loro figli. Ma sono tutte così? Sono tutte così propense a manifestare amore ai figli fino all’eccesso?

Sono molte le donne che non provano forti sentimenti di amore materno, ma che si sentono obbligate a manifestarlo perché l’ambiente intorno a loro lo pretende. E loro vogliono adeguarsi alle aspettative. Nella mia attività professionale mi sono impegnato molto affinché la donna rimanga “donna”. In questi vent’anni ho fatto molto per aiutarle a sentirsi anzitutto donne, a considerare la loro dignità prima di donne e poi, in secondo luogo, di madri. Questo è stato il mio primo passo. Il secondo passo è stato ed è aiutare le donne a sentirsi pari all’uomo. L’uguaglianza tra uomo e donna è importante, perché è sempre forte il senso del patriarcato, anche qui da noi in Russia. Per questo ho dedicato parte del mio ultimo libro al tema della carriera delle donne.

L’uguaglianza uomo donna è un problema di natura o di educazione?

È importante curare l’educazione. Vede, ogni bambino nasce femmina, diventa uomo dopo. In realtà, si nasce donne, uomini si diventa dopo. Per questo, a livello educativo, non bisogna disturbare la crescita delle bambine, mentre i maschi vanno limitati, indirizzati. Si deve lasciare libere le bambine, non limitarle nella scoperta della loro ricchezza. Per le bambina alla fine della scuola si apre il periodo più importante, quello della massima scoperta della propria femminilità. È questo il periodo d’oro della vita delle donne: intorno ai 25 anni si manifesta l’apice della manifestazioni delle qualità professionali e personali, non importa se sposata o no, con figli o no. Questo deve essere compreso anche dalla società e dai sistemi educativi.

E in Russia si riesce a fare questo tipo di educazione?

Stiamo già cominciando a farlo. Ho proposto un programma di educazione alla relazione tra uomo e donna, e già in diverse Repubbliche lo stiamo avviando (La Russia è una federazione tra 83 soggetti, tra Repubbliche e Regioni, ndr). L’obiettivo e di educare a costruire un rapporto di parità tra uomo e donna, creare un rapporto amichevole. E nella nostra “Scuola di saggezza” che ho fondato sette anni fa, sta aumentando il numero degli uomini tra chi frequenta i nostri seminari. Agli uomini dico sempre: "voi siete i capitani della nave familiare ma nelle navi il capitano non può essere un ignorante o un incompetente”!

Partendo dal concetto di consapevolezza, qual è il suo approccio all’esoterismo?

La psicologia da sola non basta a spiegare le relazioni umane. La psicologia intende andare sempre più in profondità e la ricerca metafisica, psicologia ed esoterica vanno in parallelo e l’una aiuta l’altra. L’esoterico aiuta a trovare le radici inconsce di un problema. Ad esempio lo stesso amore materno si fonda su uno scambio profondo di energie che la psicologia da sola spesso non è sufficiente a spiegare.

Qual è la sua opinione della psicoanalisi, invece?

Non ho niente in contrario ma la mia posizione è diversa, specie nei casi di vera e propria malattia psichica. A mio avviso la psicoanalisi insiste troppo sul passato, guarda sempre indietro e non risolve i problemi dell’oggi. Diciamo che è un approccio ormai superato. Oggi si può lavorare in modo diverso. Quando una persona viene da me con un problema cerco di indicargli la strada per risolverlo, passo dopo passo, ma guardando avanti. Si parte piano, poi si prende velocità e il problema si supera. Ad ogni incontro cerco di dare gli strumenti per andare avanti, faccio una sola seduta di consultazione, e do delle scadenze lunghe, tre mesi fino all’incontro successivo. Quando la persona ritorna da me, si va avanti, si va oltre.

Parliamo di anziani. Come cambia la relazione con i figli per i genitori anziani?

Nei miei libri ho sollevato la questione della seconda maturità e del cambiamento della relazione madre figlio. La pratica dimostra che cambiare l’atteggiamento di eccessivo amore materno è ancora più difficile in vecchiaia. Può succedere che anche donne che si sono comportate bene come madri diventino eccessive in veste di nonne. Per questo esorto a tenere le nonne un po’ a distanza. L’importante è non smettere di curare la propria educazione e formazione. Da qualche tempo organizzo dei festival per genitori anziani. Li portiamo in luoghi di vacanza e loro partecipano a seminari che fanno loro capire i problemi, e il fatto che possono e devono occuparsi soprattutto di se stessi e non concentrarsi solo sui figli e i nipoti. Questi festival funzionano molto bene.

Anatolij, in chiusura, un consiglio ai lettori italiani.

Ricordare che la donna ha sempre ragione. L’energia femminile è fondamentale: in natura tutto è costruito sull’equilibrio tra energia femminile ed energia maschile. Quando l’uomo incontra la donna smette di essere aggressivo e violento, e, accettando le qualità femminili, diventa saggio.

 


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La Redazione Web Macro si occupa di tutte le ultime novità, anticipazioni, curiosità, approfondimenti che riguardano il mondo Macro. Gli articoli spaziano su tutti i principali argomenti che Macro divulga con passione dal 1987. Il meglio per il benessere di Corpo, Mente e Spirito raccontato da coloro che vedono nascere quotidianamente i... Leggi la biografia

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donne e ruolo di madre incompatibile con donna lavoratrice.

postato da Pierangela il 23/09/2015

sono d'accordo su tutto quello che dice il libro ma secondo me manca un tassello. Non spiega il perchè le donne si attaccano troppo ai figli. Se i figli fossero considerai figli di tutti e non solo affare privato della madre, se le madri fossero meglio tutelate nel loro lavoro di educatrici e sollevate un po' dalla grande responsabilità che ne deriva e se il padre dei figli amasse e mettesse in condizione di svolgere al meglio il lavoro della loro madre le donne non avrebbero più motivo di attaccarsi ai figli in modo morboso. Mi sembra che Nekrasov trascuri questo aspetto secondo me fondamentale. Per cui fa bene a mettere in guardia le madri ma dovrebbe anche esortare i padri e la collettività a fare la loro parte.

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