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I Numeri Raccontano - LIBRO

Maria Elisabetta Angius

I Numeri Raccontano - LIBRO

Dalle Fiabe all'Aritmetica:Cominciamo a Contare

Maria Elisabetta Angius

62 pagine

Brossura - cm 17x24

Edilibri

Edilibri

ISBN 9788886943536

Pagine 62

Formato Brossura - cm 17x24

Casa editrice Edilibri

Collana Edilibri

Prezzo € 11,31 5% € 11,90
Illustrazioni di M.Marco Rossi
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Le storielle della maestra Speranza introdurranno con delicata fantasia i vostri bambini nel mondo dei numeri e delle quattro operazioni, colorando di favola quel che è sempre stato l'arido campo delle cifre. Nelle pagine del libro, i numeri e i segni aritmetici si animano, acquistando un volto amico, che li renderè simpatici, facili da ricordare, profondamente vivi, a stretto contatto con il mondo della natura che da sempre popola il regno delle fiabe, con i suoi valorosi re e le sue belle principesse, gnomi e ondine, castelli e tesori nascosti.


Cinque

In una bella giornata di primavera la maestra Speranza annunciò ai suoi allievi che quella mattina le lezioni si sarebbero svolte in giardino.
I bambini non credevano alle loro orecchie e non capivano come la maestra permettesse, anche se solo per una mattina, di fare scuola fuori dalla consueta stanza di studio. Speranza non si curò degli sguardi stupiti dei suoi allievi, né di quello della nutrice Amata, che sgranò gli occhi quando vide i suoi nipoti attraversare il giardino al seguito della loro insegnante. I bambini, naturalmente, erano entusiasti dell'uscita. Cercavano di contenere la loro allegria, senza lasciarsi andare a salti di gioia o urla, per paura che la maestra li riportasse indietro. Scesero perciò silenziosi lo scalone del castello che conduceva nel vasto giardino reale. In cuor loro speravano di raggiungere il grande prato verde, dove tante volte avevano corso nel lanciarsi la palla, o il laghetto delle ninfee dove avevano spinto piccole imbarcazioni di legno. La maestra passò silenziosa attraverso il prato, proseguì lungo i bordi del laghetto e non accennava a fermarsi. Varcò, infine, il cancelletto di ferro laccato di verde che portava al meleto. I bambini alzarono lo sguardo e un comune "Oh!..." uscì dalle loro bocche. Davanti ai loro occhi si mostrava un tripudio colorato: i meli erano tutti in fiore!
- Guardate! - disse la maestra. - Questi alberi hanno una larga chioma di foglioline, impreziosita da numerosi fiorellini rosa. Osservate - continuò, mentre raccoglieva da terra un fiore che il vento aveva fatto cadere. - Questo fiore ha cinque petali e la sua forma ricorda la piccola rosa selvatica.
I bambini correvano curiosi da un albero all'altro e cercavano di indovinare quale avesse il maggior numero di fiori. La maestra Speranza accompagnò i suoi alunni nel grande prato, dove aveva fatto preparare una merenda a base di mele. Chiese agli alunni ancora un attimo di attenzione e propose un indovinello:
- Chi di voi mi sa dire quale segreto custodisce ciascuna mela?
I bambini restarono muti, perché nessuno di loro conosceva la risposta. Speranza mise in ciascun piatto degli alunni una mela e una nel suo, poi prese un coltello e disse:
- Ora taglierò in due parti le vostre mele, dividendole nel senso della larghezza.
Così dicendo, la maestra tagliò di netto la mela di ciascun bambino e infine anche la sua.
I bambini, alquanto meravigliati, dissero, a una sola voce, che sulle due metà del frutto si scorgeva il disegno di una stella a cinque punte.
- Questo è il segno - proseguì la maestra - che la mela non è soltanto un frutto della terra, ma è anche un piccolo dono del cielo, maturato sotto i raggi del sole. E di questa lontana appartenenza celeste ogni mela conserva il ricordo in quella piccola stella a CINQUE punte nascosta nel suo cuore.


Il racconto delle quattro operazioni

ADDIZIONE

[...] Per quanto ho raccontato si potrebbe pensare che la piccola e ridente valle fosse disabitata. Invece no, era abitata da quattro gnomi.
Il primo gnomo aveva un aspetto cordiale e gradevole, gli occhi piccoli, ma lo sguardo gioviale. Era grassottello, con le guance paffute, il doppio mento e la pancia rotonda. Era un gran ghiottone, mangiava volentieri ogni varietà di cibo, dolce e salato. Per lui le ore dei pasti erano quelle più importanti di tutta la giornata. Apparecchiava con cura e si gustava le pietanze che aveva cucinato: polenta, pasticci di verdure, torte glassate e creme di cioccolato. Camminava molto lentamente perché amava ammirare un fiore appena sbocciato o i girini che, giorno dopo giorno, si trasformavano in rane.
Il suo nome era Sempre Più e vestiva d'estate e d'inverno con abiti di colore verde chiaro: pantaloni, camicia, scarpe e cappello. Le tasche della sua giacca erano sempre piene di castagne, nocciole e bacche di mirto. Con le mani grassocce frugava tra quelle leccornìe, metteva in bocca una castagna o una nocciola e la assaporava con gusto. Era capace di tenere in bocca una giuggiola o una noce anche per un pomeriggio intero.
Un giorno, mentre camminava con il suo passo lento, vide sul fianco della montagna, dietro la sua casa, un'apertura che non aveva mai notato. Era sicuro che il giorno prima non ci fosse, si fermò e pensò che, forse, le ultime piogge invernali avessero allargato una fessura preesistente. Lo gnomo, che era molto curioso, cercò di allargare il buco; ma si accorse che era un lavoro impossibile senza uno strumento adatto. Raccolse una pietra appuntita e lavorando senza sosta per diverse ore fece in modo che il foro divenisse abbastanza largo, tale da permettergli di infilarsi all'interno. La cavità sembrava ampia ma, fatta una decina di passi, il buio lo avvolse completamente. Lo gnomo non riusciva a vedere nulla e procedeva a tastoni. Aveva una grande paura di inciampare, cadere e farsi del male. I passi rintronavano, le orecchie avvertivano un sinistro silenzio e il naso un odore di umido.
Sempre Più era un tipo prudente, per questo tornò indietro e andò a prendere la lanterna che custodiva in cantina, la accese e rientrò nella cavità . Ora si sentiva più tranquillo ed esplorò con cura tutti gli angoli della grotta. In una nicchia, in fondo alla parete sud, trovò alcuni sacchetti di iuta. Nel sollevarli si accorse che erano pesanti, li aprì e scoprì che erano pieni di strani sassi, lisci e vagamente luccicanti. Guardò con più attenzione, li rigirò tra le mani e si accorse che erano pepite d'oro. Lo gnomo si sedette per terra, poggiò la lanterna, sospirò. Col cuore che batteva dall'emozione e la gola secca iniziò a contare i sacchi:
"1, 2, 3... sono 12, ma li riconto per essere sicuro".
Erano proprio 12 e siccome erano voluminosi e pesanti, li prese uno ad uno e li portò nella cantina della sua casa. Ne sistemò 6 a destra e 6 a sinistra della porta di legno che dava sulle scale. Era soddisfatto del lavoro, osservò ancora i sacchi e li ricontò: 6 + 6 fanno 12. Stanco ma soddisfatto, si sedette sulla comoda poltrona della camera da pranzo. Pensava al menù della cena mentre sfogliava il quaderno in cui aveva trascritto le ricette che gli riuscivano meglio. A dire il vero si era fatto molto tardi, ma lo gnomo non aveva nessuna intenzione di rinunciare alla consueta cena anche a costo di andare a dormire più tardi del solito.

ISBN 9788886943536

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