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L’importanza della luce per la sopravvivenza

Salute e Benessere

L’importanza della luce per la sopravvivenza

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L’importanza della luce per la sopravvivenza

Ciò che davvero conta nella nostra vita sono la salute e la felicità. Eppure la maggior parte di noi non è né in salute né felice: nonostante ci sforziamo, abbiamo ancora cassetti pieni di sogni da realizzare e una salute sempre più cagionevole, nonostante l’aspettativa di vita si sia allungata di molto negli ultimi 50 anni. Quando si pensa a salute e felicità, vengono tirati in ballo diversi fattori che interessano lo stile di vita, ma ce n’è uno che non viene tenuto quasi mai in considerazione: si tratta della luce. La luce non è solo indispensabile per poter vedere, ma è alla base di tutto, ed è grazie ad essa se possiamo mantenere la nostra salute sia fisica che mentale. È quanto ha scoperto il dottor Jacob Liberman, autore di Luminous Life, in numerosi anni di studio sui suoi pazienti: l’intelligenza luminosa che chiamiamo luce, ci permette di camminare verso la salute, raggiungere l’appagamento di mente e corpo e vivere una vita ricca di significato. Integrando la ricerca scientifica, la pratica clinica e l'esperienza diretta il dottor Liberman dimostra in che modo ciò è possibile.


Romina Rossi

L’importanza della luce per la sopravvivenza

Se hai mai osservato una pianta in casa, avrai notato che se la metti in un angolo poco illuminato, si protende verso la finestra dalla quale arriva la luce. Le piante infatti vedono la luce e fanno di tutto per poterla ricevere senza restare al buio. Questo succede perché la luce è indispensabile per la sopravvivenza stessa della pianta.

La luce è il fattore imprescindibile per la continuazione della vita, dato che è indispensabile per compiere diversi processi chimici, biologici e fisiologici, in tutte le forme viventi della Terra. Ed è la principale fonte di energia per tutti gli organismi viventi.

 

Scopri il libro Luminous Life di Jacob Liberman

libro Luminous Life

 

Sai, ad esempio, che permette la sopravvivenza del plancton, l’insieme di organismi animali e vegetali, di dimensioni variabili, che galleggiano sulla superficie o vivono nell’acqua, dolce e salata, e che funge da mezzo di sostentamento di tante specie animali?

E poi, la luce è indispensabile per permettere la fotosintesi clorofilliana nelle piante, il processo chimico che serve per trasformare l’anidride carbonica dell’aria in zuccheri e carboidrati, in modo che le piante possano ricavare il loro nutrimento. Da questo processo dipende la sopravvivenza delle piante, degli animali che si nutrono di tali piante e di noi stessi, dato che con la fotosintesi le piante rilasciano anche ossigeno. Allo stesso modo, anche la frutta e la verdura che mettiamo ogni giorno sulla nostra tavola contengono una porzione di luce che introduciamo nel nostro organismo per nutrirlo.

Anche per noi la luce è fondamentale, anche se la diamo per scontata - pensa come sarebbe vivere al buio totale -, è infatti l’elemento che ci permette di vedere il mondo circostante distinguendo i dettagli, i singoli colori, il movimento e la luminosità.

Di tutti i cinque sensi, la vista è quello che ci fornisce la maggior parte delle informazioni sul nostro ambiente, e questo è uno dei motivi per cui la luce ha un impatto così grande sul nostro organismo e anche sull’umore quotidiano. La luce, infatti, può ridurre la nostra fatica e aumentare la produttività al lavoro, può influenzare positivamente il nostro umore e il nostro benessere.

Oltre ad essere indispensabile per la vista, la luce svolge anche funzioni fisiologiche estremamente importanti in relazione a molti processi biologici che avvengono nel nostro corpo, come ad esempio, il corretto metabolismo, la circolazione sanguigna e l’equilibrio ormonale. Inoltre, sincronizza anche il nostro orologio interno, grazie al quale il corpo funziona con un certo ritmo, permettendoci di restare svegli durante il giorno e di dormire di notte.

Questo elemento, dunque, ha una profonda implicazione sul corretto funzionamento del nostro organismo, come spiega l’autore del libro Luminous Life: “Oltre a produrre effetti visivi e non-visivi per mezzo degli occhi, la luce guida anche i trilioni di cellule del nostro corpo per mezzo di un processo denominato fotobiomodulazione, fungendo da catalizzatore per una vasta serie di eventi che stimolano e/o inibiscono l’attività cellulare arrivando fino al livello del DNA”.

La luce e gli occhi

Si dice che gli occhi sono lo specchio dell’anima, perché sono in grado di riflettere le nostre emozioni, anche quelle più intime. La paura, la tristezza, la rabbia, il desiderio e la gioia si possono leggere negli occhi, che sono quindi la parte del corpo che non riesce a mentire.

Possono inoltre rivelare quando siamo realmente in contatto con un’altra persona: sai che ad esempio durante le prime fasi del corteggiamento gli occhi trasmettono dei segnali vitali? Quando guardiamo qualcosa che ci piace, le pupille si espandono, mentre se qualcosa non ci piace tendono a rimpicciolirsi, diventando come capocchie di spilli.

Forse anche per questo gli occhi sono organi affascinanti, quanto complicati, dato che sono formati da strutture capillari e molto piccole, della più minuziosa ingegneria. Per funzionare e permetterci di vedere, devono innescare un meccanismo, che coinvolge più parti e organi del nostro corpo, fra cui anche il cervello. La luce entra nell'occhio dalla pupilla, la parte nera che si dilata o si restringe a seconda della luce a cui veniamo esposti, proprio come fa il diaframma di una macchina fotografica.

Commenta Liberman nel suo libro: “La pupilla è il più sensibile barometro fisiologico dell’attività svolta dal sistema nervoso autonomo e che risponde sia alla luce che penetra nell’occhio sia alla luce che ne fuoriesce. Nel II secolo d.C., il noto filosofo e medico greco Galeno affermò che la vista proviene dal cervello e fuoriesce dagli occhi. Inoltre nel IX secolo anche gran parte degli eruditi islamici riteneva che la luce emanasse dagli occhi. Forse la pupilla è davvero la 'finestra dell’anima', nel senso che da un lato introietta la luce esterna e dall’altro proietta la luce interna”.

Una volta all’interno dell’occhio, la luce raggiunge la cornea – la membrana trasparente dove le immagini vengono messe a fuoco - e il cristallino – una lente che permette di vedere le cose con maggiore nitidezza - e da qui viene inviata alla retina, la membrana nella quale si formano le immagini così come le vediamo, con profondità e colori. Tutto questo avviene in una frazione di secondo, ogni istante della nostra vita, mentre siamo svegli. 

Proprio osservando le variazioni della pupilla, nel corso della sua carriera Lieberman ha notato che i pazienti che avevano pensieri pesanti e negativi erano anche più inclini ad avere uno sguardo più spento rispetto a coloro che invece non avevano tali pensieri.

Deciso ad approfondire tale connessione, sottopose alcuni pazienti a un esperimento, notando che mentre erano impegnati a svolgere un qualche tipo di compito – leggere, fare calcoli, immaginare ecc. – la loro pupilla inizialmente si dilatava e si contraeva in risposta alla luce, come se l’occhio stesse effettivamente respirando. Nella fase in cui le pupille erano contratte (e i pazienti sotto sforzo), la luce nei loro occhi si spegneva. Liberman arrivò così alla conclusione che l’atto di “sforzarsi” favorisce una visione ristretta e torbidità, che ritorna alla normalità non appena lo sforzo cessa.

Commenta l’autore: “Era qualcosa di stupefacente e accadeva in un istante, perché la pupilla rispondeva anche a qualunque cambiamento sensoriale, emozionale o mentale si verificasse nel sistema nervoso autonomo. Quando un paziente nutre una prospettiva cupa sulla vita, ha un campo visivo che la riflette e che viene spesso ridotto a una visione ristretta, la quale mina la sua consapevolezza e la sua capacità di percepire e rispondere alla vita”.

Ecco perché da quel momento in poi il dottor Liberaman ha iniziato a sensibilizzare i suoi pazienti sull’importanza di proiettare una luce interiore sui pensieri e le preoccupazioni che di volta in volta possono sorgere, sulle strategie utilizzate per “avere successo”, in modo da capire anche se funzionano o meno.

Creare consapevolezza con la luce

In che modo dunque la luce contribuisce a mantenere la nostra salute fisica ed emotiva? Secondo Liberman la chiave per poter migliorare la nostra vita a trecentosessanta gradi è nella consapevolezza di due concetti basilari:

1. la luce è indispensabile per la nostra stessa vita,

2. siamo fatti di luce.

Se permettiamo alla luce che è al nostro interno di fondersi con la luce che ci guida, percepiamo un senso di unità e sarà più facile per la presenza trovarci. Per presenza Liberman intende tutto ciò che si manifesta quando accogliamo tutto ciò che la vita (e la luce) hanno da offrirci.

Quando smettiamo di cercare, cominciamo a trovare. In questa condizione di accettazione, di fusione tra la luce interna ed esterna, la vita diventa magica. Quando ciò avviene, il benessere aumenta, lo stress diminuisce e il corpo comincia a guarire. Diventiamo più flessibili, sviluppiamo la capacità di affrontare serenamente qualsiasi cosa si presenti, rimanendo fluidi, senza forzature.

È in questo modo – e anche con l’aiuto di alcune pratiche di meditazione e visualizzazione descritte nel libro – che possiamo entrare nello stato di “flusso” nel quale “noi” scompariamo e la nostra conoscenza non è più limitata dalle informazioni captate dai cinque sensi.

Quando siamo nel flusso diventiamo più empatici verso noi stessi e gli altri e più intuitivi. Così come l’acqua scorre nel letto del fiume senza impedimenti, anche noi, lasciandoci guidare dal flusso della vita, diventiamo sempre più consapevoli delle esperienze proprio prima che accadano e impariamo a “dare loro il benvenuto.”

Lieberman descrive questa fase come uno stato dell’essere miracoloso, una sorta di “divina ispirazione” codificata nella luce che ci permette di andare in una direzione espansiva, infondendoci un profondo desiderio di compiere la missione che si è stata data in questa vita e di sperimentare, una volta che la missione è compiuta, il benessere più completo e appagante.

Insegnando questi semplici concetti ai suoi pazienti, Liberman, che è diventato "medico dell'Io", ha aiutato molti di loro a migliorare la propria vita. 

Approfondisci la lettura con il libro Luminous Life


Romina Rossi
Giornalista freelance e web writer, collabora con la rivista “Vivi Consapevole” e diversi siti web, occupandosi prevalentemente di medicina... Leggi la biografia
Giornalista freelance e web writer, collabora con la rivista “Vivi Consapevole” e diversi siti web, occupandosi prevalentemente di medicina naturale, benessere olistico e tecniche naturali di guargione.L’amore per la Natura e la curiosità di capire i complicati e delicati meccanismi di funzionamento dell’uomo, la portano a intraprendere... Leggi la biografia

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