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Intervista al papà dei fervìda.

Ecologia e Fai da Te

Intervista al papà dei fervìda.

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Intervista al papà dei fervìda.

Stefano Abbruzzese è colui che ha fatto conoscere i fervìda al di fuori del loro Paese natale, la Thailandia, creando anche questo nome come contrazione di “fermenti di vita”. È appena uscito per Macro Edizioni il suo libro dedicato a questi miracolosi fermentati. L'autore ha dedicato un po’ di tempo per rispondere alle domande del Gruppo Macro.


Redazione Web Macro

Gruppo Macro: Stefano, come hai scoperto, o riscoperto, i fervìda?

Stefano Abbruzzese: installammo in casa la parabola per ricevere i canali satellitari, erano circa 12 anni fa e per caso mia moglie trovò un canale in cui si parlava del nam mak, il nome originale dei nostri fervìda. Fu il primissimo contatto con colei che è divenuta la mia maestra e che ancora adesso talvolta incontro per condividere esperienze e progetti.

Nei vari programmi che passava la TV c’era anche una parte che insegnava a farsi in casa il nam mak. Pochi giorni dopo, disseminati per la casa, c’erano già dei bidoni pieni di vegetali in fermento. Scoprimmo che mio suocero stava proprio fermentando dei frutti di noni e ci regalò il primo barattolo che cominciammo ad assumere. Circa un anno dopo cominciai a parlarne nel gruppo Facebook che fondai per condividere questa conoscenza.

Il nam mak è conosciuto in Thailandia da oltre 2500 anni. Il nome ‘FerVìda’ lo introdussi nel 2013. Fuori dalla Thailandia è il nome usato da quasi tutti.

Macro: Come usavano e usano i fervìda in Thailandia?

S. A.: la TV che mi ha fatto conoscere il nam mak venne chiusa dopo il colpo di stato militare del 2014 e quello fu un duro colpo per la sua diffusione in Thailandia; tuttavia sono presenti nella tradizione popolare, soprattutto per uso agricolo. Nonostante la chimica abbia avuto una diffusione capillare anche in Thailandia, negli ultimi decenni, i contadini meno pigri non hanno smesso di usare il nam mak per le loro colture. Io stesso regalo i miei fervìda venuti meno bene ai parenti e ai contadini che abitano nel mio villaggio e li uso per la cura del mio giardino. Non solo hanno impatto zero, ma i microrganismi contenuti nei fervìda contribuiscono a bonificare la terra e a dare prodotti più sani e nutrienti. L’uso umano è meno diffuso e stava evolvendo grazie alla mia maestra Pa Cheng e alla sua TV. La tradizione dei fervìda usati per la salute e per l’igiene umana fu tramandata nei templi e nelle corti reali. Proprio per questo la maestra Pa Cheng coltiva una profonda amicizia con la sorella dell’attuale re di Thailandia.

Macro: Sono complicati da produrre? Si possono compiere errori gravi?

S. A.: non è complicato produrre fervìda, serve attenzione, conoscenza e consapevolezza dei loro percorsi di maturazione. I gesti da fare sono semplici. Si parte da una proporzione visiva e si usano elementi facilmente reperibili. Ci sono errori gravi da non compiere. Per esempio non si deve mai mettere un fervìda a contatto col metallo; anche i tappi di metallo vanno bene solo se attentamente isolati con della pellicola alimentare, anche in doppio strato. Un altro errore grave è lasciare i barattoli aperti… Questi errori possono far marcire il fervìda. Un fervìda marcio si riconosce dall’odore e dalla presenza di muffe. È tossico per l’uomo, ma nutre la terra e si può usare per i nostri giardini.

Macro: Cosa consigli a chi si approccia ai fervìda per la prima volta? Con cosa può iniziare a produrli?

S. A.: per la produzione consiglio di cominciare dalle erbe spontanee che si trovano nei boschi, nei giardini e nei prati. Frutta e foglie di alberi nati spontaneamente o comunque non provenienti da colture intensive perché poveri di proprietà. Tenendo però sempre presente che la fermentazione è un processo di trasformazione che valorizza anche i vegetali cresciuti nelle condizioni meno ottimali. Consiglio di usare zuccheri integrali (o anche melasse autoprodotte), acqua non clorata e barattoli di riciclo, meglio se di plastica per uso alimentare, considerando che i fervìda sembrano crescere meglio nei barattoli di plastica opaca di grosse dimensioni e sembrano fare più fatica nel vetro. Per mia esperienza sono le foglie ad avermi dato i risultai migliori, sconsiglierei i limoni che spesso hanno percorsi complicati.

Macro: Quali sono i tuoi consigli per iniziare ad usarli? Da dove partire?

S. A.: i fervìda hanno un’infinità di usi. Quello principale è l’assunzione orale per umani e per animali: servono a nutrire l’organismo con le sostanze estratte dal vegetale e con quelle create dalla fermentazione. Un’altra funzione importante è quella di fortificare quello che è considerato dalla medicina moderna un nuovo organo: “il microbiota intestinale”, ossia l’insieme dei microrganismi nel nostro intestino. L’assunzione di fervìda può innescare reazioni detox, per questo in genere consiglio di cominciare con poche gocce, ma siamo tutti diversi e ognuno deve ascoltare il proprio corpo e regolarsi di conseguenza.

Consiglio solitamente di assumere i fervìda maggiormente invecchiati ed equilibrati. La scelta deve essere primariamente fatta in base al tipo di maturazione compiuta dal fervìda e non solo in base alle erbe fermentate. Inoltre il lavoro incessante dei microrganismi rende ogni fervìda nutriente e tollerabile anche se le erbe fermentate contengono sostante poco tollerabili. La lunga maturazione rende ogni fervìda utile e tollerabile indipendentemente dal tipo di vegetale scelto, evitando ovviamente i vegetali velenosi. Si parte quindi dai fervìda più maturi, equilibrati e armoniosi, sperimentando bassissimi dosaggi, che si aumentano se non si sentono strane e fastidiose reazioni detox. Ognuno dovrebbe abituarsi a disegnare una strada consapevole anche nel percorso di assunzione.

 

Scopri Fervida. Fermenti di vita.


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La Redazione Web Macro si occupa di tutte le ultime novità, anticipazioni, curiosità, approfondimenti che riguardano il mondo Macro. Gli articoli spaziano su tutti i principali argomenti che Macro divulga con passione dal 1987. Il meglio per il benessere di Corpo, Mente e Spirito raccontato da coloro che vedono nascere quotidianamente i... Leggi la biografia

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