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I Chakra e le loro funzioni

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I Chakra e le loro funzioni
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L’uomo conosce da millenni i chakra. Chakra è una parola che in sanscrito significa ruota e, in senso più ampio, centro di energia. 


Redazione Web Macro

Vi proponiamo un breve estratto del libro "Energie Sottili" scritto dal Dr. Roberto Zamperini. Il capitolo scelto tratta in maniera scientifica ed accurata, ma con un linguaggio chiaro e che si legge senza il minimo sforzo, l'argomento chakra, cosa sono e quali effetti hanno su di noi.

I chakra nella tradizione

L’uomo conosce da millenni i chakra. Chakra è una parola che in sanscrito significa ruota e, in senso più ampio, centro di energia.

Molte culture diverse hanno scoperto questi centri energetici. La loro conoscenza, che non fu un’esclusiva di cinesi e indiani, è diffusa in molte medicine tradizionali. Alcune tribù di nativi americani conoscevano e utilizzavano per la guarigione i chakra e altrettanto fecero molti popoli del bacino mediterraneo sin dai tempi più antichi.

Ciò che accomuna comunque tutte le tradizioni è il concetto fondamentale che i chakra sono:  

  • le porte di entrata e uscita di correnti energetiche sottili;
  • gli invisibili strumenti della trasformazione delle energie fisiche in energie sottili e viceversa;
  • gli organi eterici attraverso cui la coscienza si esprime e dirige l’organismo;
  • il nostro collegamento con l’Universo multidimensionale;
  • sedi di stati di coscienza.

Ricerche scientifiche sull’agopuntura

Lo studio scientifico dei chakra è a uno stadio ancora iniziale. Più vaste e approfondite sono le ricerche sui punti dell’agopuntura o agopunti e i meridiani. Una conoscenza, questa, interessante, perché gli agopunti sono le proiezioni sull’epidermide di alcuni chakra, grandi, piccoli, microscopici. Molti ricercatori confermano l’esistenza, grazie all’elettronica, dei meridiani e degli agopunti.

Le ricerche scientifiche sull’esistenza dei chakra ci dicono che essi sono delle circoscritte zone spaziali esterne al corpo fisico caratterizzate da stati di conducibilità energetica più alta del normale.

Sono zone che presentano insolite attività magnetiche, elettromagnetiche e anormali concentrazioni di ioni, elettroni e altre particelle libere. I chakra sono dunque composti da un tipo particolare di bioplasma.

Il dottor Hiroshi Motoyama ne ha dimostrato l’esistenza e la loro funzione di trasformatori di energia. Secondo Motoyama il flusso di energia scorre in due direzioni opposte: dall’ambiente esterno verso i chakra e dai chakra verso l’ambiente esterno. La quantità di energia di questo flusso dipende dallo stato di attivazione dei chakra stessi, che si comportano come delle vere e proprie porte energetiche aperte verso il cosmo.

Anche la fotografia Kirlian evidenzia un effetto corona, fortemente influenzato dallo stato di salute. L’effetto corona nelle persone malate è debole, con dei buchi, non compatto, nei sani è, al contrario, forte e marcato. L’effetto corona non è sempre uguale, ma è più forte in certe zone del corpo e meno in altre e i punti in cui è più forte corrispondono esattamente agli agopunti e ai chakra.

Come sono “fatti’’ i chakra: le radici chakrali

Si è detto che i chakra sembrano ruote, vortici, coni, luminosi e colorati, che “girano” rapidamente come turbine sia in senso orario, sia antiorario. La parte rotante è connessa a una struttura interna al corpo, fissa, che chiamo radice chakrale.

Che forma ha questa radice?
Più o meno è una sfera che, in individui dal livello energetico normale, ha la grandezza di una noce o meno. Ma esistono persone che hanno un alto livello energetico le cui radici chakrali hanno molti decimetri o anche molti metri di diametro!

Come sono “fatti’’ i chakra: i petali

La parte esterna ruotante presenta una sorta di “pale” o “eliche” o linee che tradizionalmente si chiamano petali. Ogni chakra ha il suo numero immutabile di petali.

A cosa servono i petali?
Secondo Zamperini sono sottili strutture che creano intereferenze e che permettono al chakra di entrare in risonanza con determinate frequenze sottili, con certe “caratteristiche vibratorie”.

Come sono “fatti’’ i chakra: i colori dei chakra

Essi sono il risultato dei processi di interferenza sottile generati dai petali. I chakra sono molto colorati e i loro colori, nelle persone sane, sono vivi e luminosi e forniscono preziose indicazioni sulle qualità di bioenergie con cui ogni centro lavora e quindi sulla sua natura, le sue funzioni, il suo stato di salute.

Le colorazioni possono allontanarsi dal loro modello ideale momentaneamente, per un’improvvisa emozione, uno sforzo, una malattia, l’azione di un nodo geopatogeno. I chakra delle persone malate presentano, in “diagnosi sottile”, colorazioni anormali, sporche e poco vivide.

Come sono “fatti’’ i chakra: la grandezza dei chakra

É una caratteristica molto variabile da una persona all’altra e tra un centro e un altro di una stessa persona. Alcuni chakra sono mediamente più piccoli degli altri. ln una persona sana e vitale gran parte dei centri energetici sono grandi e aperti.

Come sono “fatti’’ i chakra: la membrana o filtro chakrale

Immaginate una sorta di ragnatela. La membrana difende i chakra dalle energie aggressive esterne. La sua funzione è protettiva: è stata paragonata alla membrana congiuntivale trasparente, che ricopre la cornea dell’occhio.

È una barriera che impedisce l’ingresso indiscriminato di energie sottili di livello denso-sottile, mentale ed emotivo nel corpo eterico. Se non esistesse, l’uomo sarebbe aggredito e invaso dalle energie sottili di virus, batteri, sostanze inquinanti ed energie distorte.

Dopo una malattia grave, un trauma, una grande paura, sulla membrana possono comparire ferite e buchi che compromettono il funzionamento del chakra, esposto a invasioni, infezioni e perdite di energia. Infatti, la membrana non solo impedisce l’ingresso di energie esterne, ma evita anche la fuoriuscita di quelle interne.

Come sono “fatti’’ i chakra: le valvole chakrali e i canali energetici

Il collegamento tra un chakra e tutti gli altri è assicurato da un complesso insieme di canali energetici. Ogni chakra è collegato ad almeno un canale, ma ce ne sono alcuni che sono collegati a centinaia e forse migliaia di canali.

La radice è la connessione tra un chakra e i canali energetici a cui è collegato. Ebbene, in ogni radice esistono strutture che possiamo chiamare valvole chakrali. Le valvole chakrali hanno la funzione di regolare le quantità di bioenergia dal canale verso la radice e dalla radice verso il canale.

Il sistema chakrale ha una struttura ad albero

Un chakra può controllarne numerosi altri più piccoli, fino ai microscopici chakra cellulari e quindi organi, sistemi, tessuti, apparati, fino alla singola cellula. Esistono dei canali che collegano:

  • il chakra più grande a quelli più piccoli che da esso dipendono;
  • il chakra a ciascuno degli organi, sistemi, tessuti, apparati, campi ordinatori che esso controlla.

Per ogni collegamento c’è una valvola che regola il flusso di bioenergia nei due sensi, in entrata e in uscita.


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