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Focalizzare lo sguardo: lo yoga per la concentrazione e per la salute

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Focalizzare lo sguardo: lo yoga per la concentrazione e per la salute

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Focalizzare lo sguardo: lo yoga per la concentrazione e per la salute
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Raggiungere una concentrazione completa e consapevole può, sì, essere difficile, ma è in fondo alla portata di tutti, occorre solo pazienza e l’intenzione di impegnarsi in un processo graduale: inizialmente potremo riuscirci per pochi minuti, ma col tempo impareremo a meditare a lungo e a focalizzarci completamente nella pratica delle sequenze e delle posizioni dello yoga.


Redazione Le Vie del Dharma

Non sono capace di stare fermo, zitto, non so calmare la mente!”

Questo timore è piuttosto diffuso tra chi vorrebbe provare o chi si avvicina per la prima volta allo yoga – e in particolare alla meditazione.

Siamo preoccupati che sia troppo difficile per noi concentrarsi e fermare il chiacchiericcio interiore dei nostri pensieri: la nostra mente indaffarata e super-stimolata genera migliaia di pensieri al secondo, è possibile calmarli davvero?

Raggiungere una concentrazione completa e consapevole può, sì, essere difficile, ma è in fondo alla portata di tutti, occorre solo pazienza e l’intenzione di impegnarsi in un processo graduale: inizialmente potremo riuscirci per pochi minuti, ma col tempo impareremo a meditare a lungo e a focalizzarci completamente nella pratica delle sequenze e delle posizioni dello yoga.

Lo yoga ci fornisce degli strumenti preziosi per elaborare i pensieri estranei senza dover opporvisi con forza e creare così calma e tranquillità, per esempio il mantra e l’uso del suono sacro: una di queste tecniche è la focalizzazione degli occhi, un grande aiuto non solo per “mettere a fuoco” la propria attenzione sullo spazio interiore, dentro di sé, ma anche una semplice ed efficace pratica per prendersi cura del nostro benessere e della nostra salute fisica.

Le focalizzazioni, o Drsti

Le focalizzazioni o Drsti, sono punti su cui focalizzare gli occhi, chiusi, durante la meditazione o nella pratica di alcune asana e sequenze.

Per esempio, tenendo gli occhi chiusi si rivolge lo sguardo verso il punto tra le sopracciglia, alla base del naso, ovvero il sesto chakra o “terzo occhio”.

La focalizzazione al terzo occhio è molto usata nello yoga, ma come vedremo non è la sola: esistono diverse focalizzazioni a seconda di quali nadi (i canali attraverso cui l’energia scorre nel nostro corpo – leggi di più sui chakra e il flusso del prana) o di quale parte del corpo si desidera stimolare.

Indirizzare con consapevolezza lo sguardo verso una parte del nostro corpo, mentre gli occhi sono chiusi, determina una diversa pressione del nervo ottico su diverse parti dell’encefalo e delle ghiandole che compongono il sistema endocrino.

Un buon funzionamento del sistema endocrino è fondamentale per ottenere e mantenere una buona salute fisica, per questo possiamo dire che i benefici delle focalizzazioni riguardano il corpo come la mente e lo spirito:

  • Da un punto di vista fisico, la focalizzazione dello sguardo stimola le ghiandole e il buon funzionamento del sistema endocrino.
  • La focalizzazione aiuta la mente a concentrarsi, a trovare una immobilità consapevole, a controllare la moltitudine dei pensieri estranei e a entrare nello stato meditativo nel modo migliore: focalizzare lo sguardo è più efficace che non sforzarsi disperatamente di “tenere fuori” le distrazioni!

Le focalizzazioni del Kundalini Yoga

Le focalizzazioni, in particolare quella più nota al terzo occhio, sono utilizzate in tutte le scuole, gli stili e le correnti di yoga.

Il Kundalini Yoga prevede un grande uso delle focalizzazioni, sia nelle meditazioni che nella pratica dei kriya (sequenze), concentrando gli occhi su punti differenti a seconda del bisogno.

  • Focalizzazione al Terzo Occhio: lo sguardo è rivolto alla base del naso, nel punto tra le sopracciglia, gli occhi sono leggermente sollevati e l’attenzione è alla fronte. Questa focalizzazione stimola shusumna, il principale canale in cui scorre l’energia del prana, e l’ipofisi, o ghiandola pituitaria, che governa l’equilibrio di tutto il sistema endocrino e perciò dell’intero organismo. La focalizzazione al Terno Occhio sviluppa l’intuito.
  • Focalizzazione alla Punta del Naso: chiamata anche “Meditazione sul Punto del Loto”, è una focalizzazione importantissima nella pratica del Kundalini Yoga, ottima per controllare e calmare la mente. Pone in equilibrio le nadi ida, pingala e shusumna, stimola l’epifisi e il lobo centrale del cervello. L’epifisi, o ghiandola pineale, ha un ruolo fondamentale nel “sincronizzarci” con l’esterno, poiché connette i ritmi dell’organismo all’alternarsi di giorno e notte e delle stagioni; agisce sul controllo dell’umore e contro lo stress.
  • Focalizzazione al Centro della Luna: lo sguardo è rivolto verso la punta del mento; gli occhi sono chiusi e rivolti verso il basso. Ha un effetto calmante e rinfrescante, permette di vedere dentro noi stessi con chiarezza.
  • Focalizzazione al Chakra della Corona, il Decimo Cancello, ovvero la cima della testa: gli occhi sono chiusi e rivolti verso l’alto, come se potessero vedere attraverso la sommità della testa. Stimola l’epifisi e il centro dell’energia della corona, il settimo chakra.

Gli occhi sono in genere completamente chiusi, ma in determinati passaggi della sequenza di yoga che state praticando può esservi richiesto di tenerli aperti per un decimo: le palpebre sono rilassate, leggere, come se gli occhi fossero chiusi solo per nove decimi. In questo modo il nervo ottico è sempre leggermente stimolato, con benefici per la calma e per lo sviluppo dell’intuito.

La Focalizzazione alla Punta del Naso

Ecco un semplice esercizio di focalizzazione alla punta del naso, che potrai praticare la mattina, dopo la doccia e prima della colazione, per stimolare e stabilizzare il sistema endocrino e godere così di una rinnovata energia e salute fisica.

  • Trova uno spazio silenzioso e tranquillo: anche un piccolo angolo della tua camera da letto, ad esempio, può andare bene.
  • Siediti a terra in una posizione meditativa che trovi confortevole: nella posizione semplice a gambe incrociate con le mani poggiate sulle ginocchia, o anche su di un cuscino da meditazione.
Se non riesci a stare per terra, siediti su una sedia tenendo la colonna vertebrale diritta, ma non appoggiata allo schienale; poggia le mani sulle cosce e tieni i piedi, senza scarpe, aperti alla larghezza delle anche e ben aderenti al pavimento.
  • Chiudi gli occhi e per qualche minuto immergiti nell’ascolto del tuo respiro spontaneo. Riconoscine il suono, il ritmo, la qualità, dove avviene nel corpo, lasciando che il respiro si porti dolcemente dentro di te.
Dopo uno o due minuti inizia a controllarlo gentilmente cercando di rallentarlo, senza forzare. Cerca di distribuire l’inspirazione dall’addome su fino alle clavicole; espira partendo dalle clavicole e in giù attraverso il torace, per terminare nella pancia: in poche parole un respiro consapevole (leggi di più sui benefici del respiro consapevole).
  • Dopo esserti concentrato qualche istante sul respiro lungo e profondo, socchiudi le palpebre in maniera che rimangano aperte per un decimo (1/10) rispetto all’apertura abituale e fai convergere lo sguardo verso la punta del naso, cercando di mantenere questa focalizzazione al meglio che puoi. All’inizio potrebbe rivelarsi un po’ dolorosa, ma andando avanti la tensione sicuramente si scioglierà e la focalizzazione diventerà più semplice da mantenere.

Comincia con uno o due minuti di ascolto del respiro spontaneo, per poi passare sempre per uno o due minuti a un respiro controllato lungo e profondo. Per iniziare mantieni la focalizzazione alla punta del naso per 2 o 3 minuti, col tempo e l’esperienza potrai ampliare la pratica fino a un tempo massimo di 11 minuti.

In questo video Ram Rattan Singh, medico ed esperto insegnante di Kundalini Yoga, illustra i benefici per la salute della focalizzazione alla punta del naso.


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