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Le piante possono essere curate con l’Omeopatia

Vivere Ecologico

Le piante possono essere curate con l’Omeopatia

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Le piante possono essere curate con l’Omeopatia

L'Omeopatia è un metodo clinico-terapeutico messo a punto nell'800 dal medico tedesco Samuel Hahnemann. Può essere applicato, oltre che sull'uomo, anche sugli animali e sulle piante. Il metodo si basa su almeno tre grossi principi, il più importante dei quali è il principio di similitudine. Tale principio consiste nel somministrare sostanze diluite e dinamizzate, le quali, utilizzate in dosi ponderali, indurrebbero lo stesso sintomo che si vuol curare.

A cura di Francesco Di Lorenzo

 


Redazione Web Macro

L’applicazione del metodo omeopatico in agricoltura può avvenire solo a condizione che l’approccio sistemico messo a punto da Hahnemann venga trasferito con la dovuta accortezza. Cercare di applicare il metodo omeopatico, pensato primariamente per l’uomo, su sistemi vegetali, senza nessun tipo di adattamento, porta inevitabilmente a grossi insuccessi. Così come anche cercare di paragonare la sintomatologia e l’eziopatogenesi di patologie vegetali a quelle relative a patologie umane, con lo scopo di fare una anamnesi e una gerarchizzazione repertoriale per arrivare a una diagnosi di rimedio agro-omeopatico, è del tutto inappropriato.

Organismi vegetali, umani e animali presentano morfologia, anatomia e fisiopatologia molto distanti. Azzardare paragoni tra sistemi viventi filogeneticamente molto lontani, mette a rischio la validità di tutta la metodologia omeopatica.

In ambito agrario un approccio del genere, che potremmo definire antropocentrico, deve per forza di cose essere sostituito da un approccio di più ampio respiro e maggiormente coerente, quale risulta essere quello agro-ecologico o olistico proposto dal dottor Radko Tichavský nel suo ultimo libro. L’oggetto di analisi e di intervento non è più la singola pianta o il singolo impianto agrario, ma diventa l'intera azienda agricola, nelle sue componenti biotiche e abiotiche. Radko Tichavský definisce questa unità Olone.

L’Olone è uno spazio naturale, una unità di base in cui si verifica la convivenza di una moltitudine di organismi viventi.

Esso presenta alcune peculiarità:

  • è dinamico;
  • presenta un alto grado di sinergia e di collaborazione tra le sue diverse componenti;
  • qualsiasi cambiamento che si dovesse verificare in una delle sue parti influirebbe su tutte le altre.

Per applicare l’omeopatia alle piante bisogna mettere in pratica il concetto di “similitudine metabolica”, elaborato dal dottor Radko Tichavský. La similitudine metabolica di Tichavský si basa sulla presenza di sostanze chiamate metaboliti secondari, presenti sia nelle piante che negli animali superiori e inferiori. È interessante notare che la similitudine metabolica è indipendente sia dall’attuale tassonomia, sia dal DNA degli organismi di appartenenza. Tale similitudine può essere rilevata tra piante e piante, tra piante e animali superiori, tra piante e insetti, tra piante e funghi, etc. I metaboliti secondari (nei vari regni della natura) sono sostanze biologicamente attive ad altissime diluizioni. Sono sostanze utilizzate dagli organismi viventi in svariati modi: come strumenti di difesa, di comunicazione, di adattamento, etc.

Un esempio di similitudine metabolica all’interno di un agroecosistema può essere il seguente: dalla valutazione dei metaboliti secondari prodotti dall’olivo (Olea europea L.), ci si accorge che ben 44 di questi sono presenti ed espressi anche in vite (Vitis vinifera L.). Eppure, l'olivo appartiene alla famiglia delle Oleaceae, mentre la vite appartiene alla famiglia delle Vitaceae. La presenza di un numero così alto di metaboliti in comune tra piante appartenenti a famiglie botaniche molto diverse tra loro è quantomeno sorprendente. La Vite è solo uno di questi casi, molte altre piante presentano metaboliti secondari in comune con l'olivo, benché botanicamente ancora più lontane. È questo il caso della carota. La carota (Daucus carota L.) presenta ben 38 metaboliti secondari in comune con l’olivo, nonostante questa sia tassonomicamente e geneticamente molto distante da esso.

È interessante osservare quindi che l’applicazione su piante di olivo di un preparato omeopatico a base di carota, non solo ne migliora i processi metabolici vitali, ma attira molteplici predatori naturali di importanti parassiti dell’olivo come, per esempio, la Prays oleae (Tignola dell'olivo), un parassita che può causare notevoli danni economici.

L’approccio proposto da Radko Tichasky prevede non solo l'uso di sostanze omeopatiche spesso diverse da quelle già presenti e studiate nelle Materie Mediche ad uso umano, ma anche l’uso di corretti interventi agronomici (concimazioni, gestione del suolo, rotazioni, sovesci, sfalci, etc.).

L’agro-omeopatia sistemica prevede interventi strategici e mirati, costituiti dall’utilizzo di sostanze naturali (spesso prelevate dallo stesso ambiente oggetto di analisi) diluite fino ad arrivare a volte a concentrazioni di 1 ppm. Tali interventi non sono mai disgiunti da corrette pratiche agronomiche, le quali spesso costituiscono esse stesse oggetto di intervento. È bene riflettere sul significato ecologico delle patologie presenti nell’agro-ecosistema. Esse rappresentano la reazione che il sistema pone in essere per ritrovare un nuovo equilibrio in seguito ad una azione che ne ha perturbato lo stato precedente.

Pensare pertanto alle patologie vegetali di qualsiasi origine e alle piante infestanti come nemici da combattere a tutti i costi, è del tutto errato. Bisogna invece cercare di individuare la causa che ha portato l'agroecosistema a reagire in quel determinato modo. L'azione agro-omeopatica sulle cause originarie-originanti permette sempre la risoluzione repentina e completa delle problematiche presenti nella azienda agricola.

Questo approccio omeopatico alle colture agrarie si conferma pertanto efficace nella risoluzione di problemi che ad oggi non trovano ancora adeguata soluzione. Inoltre, questa metodologia presenta dei costi estremamente ridotti, non presenta né residui né tempi di carenza, ed è totalmente compatibile con tutti i sistemi di agricoltura biologica. 


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