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Come prenderti cura della vista del tuo bambino: intervista a Vittorio Roncagli e Vania Galbucci

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Come prenderti cura della vista del tuo bambino: intervista a Vittorio Roncagli e Vania Galbucci

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Come prenderti cura della vista del tuo bambino: intervista a Vittorio Roncagli e Vania Galbucci

Lo sapevate che esiste una correlazione tra i problemi visivi dei bambini e la loro postura? Quanto incide sulla vista il modo in cui vengono utilizzati libri, quaderni e matite nei primi anni di scuola?

Vittorio Roncagli (Ottico, Optometrista, Psicologo e Specialista in Terapia del Comportamento) e Vania Galbucci (Psicomotricista Funzionale) spiegano nel loro libro Prenditi Cura della Vista del tuo Bambino l’importanza di adottare una postura adeguata, utilizzare un’illuminazione adatta alle proprie esigenze, impugnare la penna in modo corretto e mantenere la giusta distanza e posizione davanti a uno schermo.

Leggi la loro intervista in questo articolo e scopri come prenderti cura della vista del tuo bambino!


Redazione Web Macro

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1. Come mai avete sentito l'esigenza di scrivere questo manuale?

VR: In pratica ce lo hanno chiesto le persone. I genitori dei bambini ai quali alla fine delle visite fornivamo spiegazioni su cose da fare e cose da evitare ci chiedevano se c’era qualche libro per approfondire le lor conoscenze. Iniziammo quindi un lavoro durato tre anni attraverso una stretta collaborazione con il Comune di Cervia e co-finanziato dalla Banca di Credito Cooperativo.

Scrivemmo un primo manuale più succinto di quello attuale e tutte le scuole primarie del Comune provvedevano a distribuirlo gratuitamente a tutti i bambini che frequentavano la prima classe insieme ad un leggio ed una matita ergonomica. Facemmo inoltre diverse presentazioni agli insegnanti delle scuole primarie per sensibilizzarli sugli argomenti che venivano spiegati nel manuale.

Finito il progetto triennale i genitori continuarono a chiedere documentazione così abbiamo pensato di realizzare questo libro più completo e renderlo disponibile a tutti coloro che erano interessati.

VG: Insieme al collega Dr. Roncagli abbiamo ritenuto opportuno unire la nostra esperienza e rendere fruibile ad insegnanti e genitori una parte della nostra esperienza sul campo. Il nostro bisogno di informare preventivamente insegnanti e genitori nasce principalmente dal fatto che sempre più spesso giungono in studio bambini e ragazzi con disturbi importanti della vista che erroneamente vengono diagnosticati come disturbi dell’apprendimento. Dico erroneamente in quanto tali fatiche sono spesso associate a difficoltà di letto-scrittura e organizzazione spaziale.

Il testo descrive in maniera semplice ma esaustiva la funzione preventiva che un genitore ed un educatore può osservare nel bambino già in fasci d’età 0/6, illustrando alcune tecniche e esercizi di prevenzione prassica e posturale.

2. Nel vostro libro si parla di legame tra vista e una corretta postura, ma cosa c'entra la postura con la vista?

VR: Il concetto di “buona postura”, di “corretta impugnatura della penna” e di “calligrafia” facevano parte della cultura scolastica che purtroppo si è persa negli anni in seguito alle ripetute revisioni organizzative della scuola pubblica. In realtà quindi non sono concetti nuovi e noi non abbiamo inventato nulla, stiamo solamente riportando l’attenzione su aspetti estremamente importanti che sono stati dimenticati.

Negli anni ’50 e ’60 la scuola primaria Italiana era molto attenta alla postura e gli insegnanti enfatizzavano la corretta impugnatura della penna, poi si è cominciato a lasciare quelle cose al caso. Come diceva uno dei pionieri di questa cultura, il Dr. G. Getman, il bambino impiega un anno per imparare a leggere e scrivere e tutta la vita per poterne usufruire. Sono cambiati i costumi, sono stati introdotti i computer ed i tablet, ma l’esigenza di leggere e scrivere in modo appropriato rimane lo stesso.

Inoltre, sono aumentati gli anni di scuola dell’obbligo e gli anni che i ragazzi devono frequentare per poter raggiungere un titolo di studio che permetta di trovare un lavoro. L’archivio della Pubblica Istruzione dedica specifici capitoli per sottolineare l’importanza della postura durante le attività scolastiche. Quindi ancora una volta, non siamo noi che stiamo proponendo un “metodo nuovo”, stiamo semplicemente sollevando l’attenzione su qualcosa che viene sistematicamente ignorato.

VG: La postura ha una stretta relazione con la vista in quanto determina la posizione di percezione e profondità dell’occhio. L’occhio è un muscolo e come tutti gli altri muscoli va allenato. La postura aiuta il bambino/ragazzo/adulto a ricevere in maniera corretta il messaggio che l’ambiente gli propone, nel nostro caso specifico, l’occhio definisce la direzione e il giusto punto di partenza della scrittura e lettura, in relazione allo spazio .

3. A che età dovrebbe iniziare l’educazione alla visione e alla postura?

VR: Gli anni pre-scolari sono fondamentali. Sono gli anni in cui il bambino impara facilmente ed intuitivamente abitudini e comportamenti. Se durante questi anni ai bambini viene insegnata una postura ed un’impugnatura corretta la metteranno in pratica spontaneamente senza grandi difficoltà e manterranno le buone abitudini negli anni a seguire.

Il pre-grafismo è un’eccellente opportunità per sviluppare le abilità oculo-manuali a vantaggio di tutti gli aspetti psico-motori che vengono sviluppati nel corso dei primi 8-10 anni di vita.

La letteratura è piena di articoli scientifici e didattici che sottolineano il ruolo del pre-grafismo nello sviluppo del bambino. Purtroppo spesso non viene esercitato nei modi e nei tempi adeguati rimandando il problema a quando il bambino inizierà la scuola primaria, un debito di apprendimento che come si osserva ogni giorno crea disagi per poi sfociare eventualmente in diagnosi di DSA. Nella maggioranza dei casi prevedibile ed evitabile.

VG: L’educazione alla visione e alla postura inizia in età precoce, quando l’occhio matura la sua funzione intorno al 6° mese di vita.

4. Quanto è importante il ruolo di educatori e insegnanti per lo sviluppo di una corretta visione nei bambini?

VR: È semplicemente fondamentale. Non ci sono altre figure che possono sostituirsi in tale compito. Ancora oggi vediamo delle classi dove i banchi sono disposti in modo totalmente aleatorio. È paradossale che in un mondo che da tanto rilievo all’importanza dell’ergonomia questa sia omessa durante le fasi più importanti dell’apprendimento del bambino.

L’ergonomia fa parte della Legge sulla sicurezza del lavoratore (articolo 15 del D.Lgs. 81/2008, comma1, lettera d). La stessa INAL dedica uno spazio all’importanza dell’ergonomia sul posto di lavoro. Non è un controsenso che ci si preoccupi dell’ergonomia degli adulti quando invece non viene prestata nessuna attenzione a quella dei bambini?

VG: Il ruolo di educatori e insegnanti è fondamentale specie nei primi 6 anni di vita (nido d’infanzia e scuola dell’infanzia) essi devono proporre e definire la funzione prassica e la topologia come risorsa del bambino legata al corpo; mentre è fondamentale incontrare insegnanti formati e consapevoli nel ciclo della scuola primaria capaci di definire tale funzione in direzione e punto di partenza per la futura lettura e scrittura.

 

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