Il Respiro che Guarisce. Grof Breathwork, respirazione olotropica ed esplorazione di se’
Nuova Saggezza
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Possiamo passare intere giornate senza notarlo, senza accorgerci che ci sia. Eppure, questa presenza silenziosa e umile, è una delle forze più potenti della nostra vita. Il respiro è invisibile, ma influenza il visibile. La parola Greca “pneuma” significa sia “spirito”,“respiro”, soffio vitale. Poichè il respiro è sia volontario che involontario, regolandolo possiamo unire con un ponte le diverse parti di noi. Attraverso il respiro possiamo connettere la nostra coscienza ai nostri pensieri inconsci, ai nostri corpi, alle nostre emozioni, ed al nostro spirito
Claudia Panìco
Le esperienze dello spirito, come quando ci sentiamo vicini alla natura, quando siamo innamorati, quando ci sentiamo naturalmente grati, o quando ci sentiamo in accordo con tutta la vita – sono esperienze che nutrono le nostre anime. Quando ci priviamo di tali momenti, troviamo più difficile essere ispirati o creativi. Se ci riconnettiamo a questo elemento vitale, tutta la nostra vita ne viene trasformata.
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Il respiro è la chiave per riconnetterci con gli aspetti della vita dai quali ci siamo separati. Potremmo avere problemi non risolti dal passato che influenzano ancora la nostra vita quotidiana. Essi possono ostacolare la nostra energia fisica o emotiva dal fluire liberamente, e possono anche manifestarsi come malattie fisiche o come schemi di comportamento ricorrenti che non vogliamo. Se quest’energia continua a rimanere bloccata, la nostra abilità a rispondere pienamente alla vita diminuisce.
Breathwork, lavorare con il proprio respiro
La regolazione della respirazione con tecniche specifiche è stata usata per secoli per indirizzare lo sviluppo psicologico e spirituale. Breathwork (lavoro con il respiro) è il termine moderno per un sistema che usa il respiro combinato con altri metodi di supporto per mobilizzare corpo, mente e spirito verso una guarigione spontanea.
Quando il respiro energizza la psiche ai fini della guarigione, lo fa prevalentemente nello stesso modo nel quale il nostro corpo raccoglie forze per guarire le ferite. In quel momento non abbiamo bisogno di pensare e dirigere la guarigione, il corpo semplicemente lavora spontaneamente, inviando più globuli bianchi nell’area ferita, riparando i tessuti, e riportando il corpo nuovamente alla completezza. La psiche ha anch’essa questa capacità. Quando il corpo e la mente entrano in uno stato non ordinario di coscienza attraverso il respiro controllato, la nostra saggezza interiore coglie l’opportunità per lavorare verso una guarigione fisica, mentale, emotiva e spirituale, e anche verso un cambiamento comportamentale.
Una cosa apparentemente semplice come la regolazione del respiro può avere il potere di permetterci di fare esperienze profondamente trasformative e di guarigione? Per coloro che non hanno provato il breathwork è difficile da credere, ma è vero. Un uomo ha scritto ciò che segue dopo la sua prima esperienza di breathwork: Mi ha portato attraverso l’intero spettro delle emozioni, dalle più traumatiche alle più piacevoli. Io ero molto scettico all’inizio, ma dopo che attraversai l’intera esperienza ne fui molto contento.
Sono disponibili molte forme di breathwork così come altre tecniche di lavoro esperienziale. Uno dei metodi più profondi ed efficaci è il Grof Breathwork, o respirazione olotropica. E’ uno strumento di esplorazione di sé è praticato in molti paesi del mondo. Il processo è descritto da Stanislav Grof nei suoi numerosi libri, come “Guarire le ferite più profonde” e “La via dello Psiconauta”.
Grof breathwork o respirazione olotropica
Fin dagli anni ’50, lo psichiatra Stanislav Grof ha accompagnato e supervisionato sessioni di persone in stati non ordinari di coscienza. Importante ricercatore e teorico della Psicologia Transpersonale, è un profondo osservatore, e sul finire degli anni 70 ha creato insieme a sua moglie Christina un metodo semplice che permette di lavorare in profondità con sé stessi attivando la naturale capacità di autoguarigione della psiche.
Il Grof Breathwork (respirazione olotropica) è un modo sicuro e potente per entrare in uno stato non ordinario di coscienza. Usando respirazione accelerata, musica, arte, e un lavoro corporeo focalizzato per il rilascio energetico in un’atmosfera di ritiro di gruppo, si può esplorare la propria psiche in veri e propri viaggi interiori, nei quali vedere immagini cariche emotivamente, ricevere insight intuitivi, e chiarire problemi della propria vita.
Il nome olotropico deriva da una radice greca e significa muoversi verso l’interezza. Le piante si volgono in direzione del sole nel movimento eliotropico. Allo stesso modo, durante una sessione olotropica, l’organismo umano si muove per guarire le diverse parti di sé ferite o separate, per integrarle e ritornare integro, intero. La Respirazione Olotropica facilita questo processo inducendo uno stato di coscienza non ordinaria e creando un contesto sicuro per questo lavoro importante.
Il metodo opera secondo il principio che noi siamo i nostri migliori guaritori. Lo scopo generale per usare il lavoro con il respiro è entrare in uno stato non ordinario di coscienza. Negli stati non ordinari ci muoviamo più profondamente e rapidamente verso l’interezza come esseri fisici, emotivi, mentali e spirituali. Diverse esperienze sorgono nel processo di questo lavoro, ma avere le esperienze, di per sé, (o una particolare esperienza, come sperimentare la propria nascita, o l’estasi) non è lo scopo. Gli obiettivi sono interezza, guarigione e saggezza. Le esperienze sono gli strumenti verso questi obiettivi.
Oltre al respiro profondo, la Respirazione Olotropica include diversi altri elementi, per esempio musica, condivisione, espressione artistica, così come un training accurato e profondo dei suoi facilitatori, e tutti questi elementi assicurano negli stati non ordinari di coscienza sicurezza e guarigione.
La via dello Psiconauta
Si intraprende un percorso con la respirazione olotropica per diverse ragioni. Un amico può averlo raccomandato. Si è curiosi. Si sta affrontando dei profondi cambiamenti di vita. Abbiamo letto qualcosa sugli stati non ordinari di coscienza e desideriamo provarli. Abbiamo fatto uso di sostanze psichedeliche nel passato con dei buoni risultati ma adesso vogliamo entrare negli stati non ordinari senza prendere sostanze. Ci sentiamo desiderosi di partecipare ma non sappiamo dire realmente perché.
Quando siamo nel mezzo di cambiamenti di vita, possiamo voler fare qualcosa come la respirazione olotropica. Normalmente siamo attratti dal Breathwork quando vogliamo esplorare. Arriviamo quando abbiamo la flessibilità e il senso di avventura necessario per espandere la nostra idea di chi siamo e di cosa è la vita. La nostra psiche risveglia la nostra attenzione, e noi rispondiamo con il coraggio di fare un salto nel non-conosciuto.
Talvolta la chiamata interiore all’esplorazione proviene dalla depressione. Tutto va bene nelle nostre vite, ma ci sentiamo insoddisfatti abbiamo l’urgenza di sperimentare e capire di più. E’ più facile assumersi i rischi di una nuova esplorazione quando si è in crisi, quando l’urgenza del cambiamento sorge dalla dissoluzione delle strutture familiari delle nostre vite. Quando sentiamo che in un certo senso abbiamo poco da perdere, o che abbiamo bisogno strutture più elastiche per favorire un nostro senso di Se’ più ampio, vogliamo provare qualcosa di nuovo.
Tali crisi vengono sotto diverse forme. Può essere un cambiamento in una situazione esterna, come la perdita di una casa, o di una relazione importante, una morte o separazione. Può essere un cambiamento improvviso dei nostri valori. O un cambiamento nel nostro senso di identità. Le modifiche nell’identità avvengono anche attraverso cambiamenti di carriera, età, salute o l’improvviso emergere del ricordo di abusi fisici emotivi, o sessuali subiti nell’infanzia. Ognuno di questi può stimolare l’urgenza di esplorare, guarire e progredire.
Se siamo già in terapia e vogliamo completare la comprensione cognitiva con una profonda esplorazione esperienziale, il lavoro con il respiro potrebbe attrarci. Artisti o scrittori che stanno sperimentando un blocco nel flusso creativo o coloro che praticano qualche disciplina spirituale che è diventata meccanica, possono avere un intenso desiderio di sentirsi riconnessi ed ispirati. Attraverso dolore o crisi, attraverso gioia o sconforto, o attraverso vari eventi spontanei di natura psico-spirituale, la motivazione a definire e sperimentare il nostro vero sè cresce più forte.
Occasionalmente la chiamata a cominciare un profondo lavoro esperienziale come il Breathwork risuona come un gong dentro di noi. E’ come se l’organismo avesse raggiunto un nuovo stato di sviluppo nel quale l’obiettivo principale fosse scavare profondamente nella propria esperienza interiore. Ci sentiamo spinti dal bisogno di rispondere a questa urgenza interiore.
Tutto quel che dobbiamo fare è fidarci e seguire quell’impulso.
Come diceva J. Campbell: “Se segui la tua felicità, ti metti su una specie di pista che è stata lì tutto il tempo ad aspettarti, e la vita che dovresti vivere è quella che stai vivendo. Quando riesci a capirlo, inizi a incontrare persone che sono nel campo della tua felicità, e ti aprono le porte. Ti dico, segui la tua felicità e non aver paura, e le porte si apriranno dove non sapevi che ci fossero. Se segui la tua felicità, si apriranno per te porte che non si sarebbero aperte per nessun altro”.
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