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Massimo Scalia

È nato a Roma, dove attualmente risiede. Professore di Fisica Matematica a “La Sapienza”- Università di Roma per 40 anni ha portato significativi contributi nel campo della fisica teorica nucleare (decadimenti beta), della teoria della stabilità, dei sistemi dinamici non lineari e delle loro applicazioni alla Biofisica e all’Economia. Negli anni ’80 propose insieme a Gianni Mattioli un piano, alternativo a quelli pieni di nucleare e carbone del Governo, le cui previsioni sono in linea con l’oggi: niente nucleare, stop al carbone, metano in sostituzione dei combustibili fossili più inquinanti, spazio sempre più ampio alle fonti rinnovabili. È tra i padri dell’“ambientalismo scientifico”. Leader del movimento antinucleare ha avuto un ruolo protagonista nei referendum del 1987 e, un quarto di secolo dopo, in quello del 2011, conclusi entrambi col rifiuto dell’energia nucleare da parte del popolo italiano. Cofondatore di Legambiente e dei Verdi. Eletto alla Camera per i Verdi nelle legislature 1987 – 2001, ha promosso la chiusura degli impianti nucleari italiani (1990); le leggi n. 9 e n. 10 del 1991 sulle fonti energetiche rinnovabili e sul risparmio energetico, la prima legislazione organica in materia; la legge per bandire l’amianto (L. 257/92). È stato presidente delle prime due Commissioni parlamentari d’Inchiesta istituite sulle “Ecomafie” (1995 – 1996, 1997- 2001); nella Legge Finanziaria 1999 – 2001 ha ottenuto che la difesa del suolo venisse riconosciuta non come generico “impegno ambientale”, ma come priorità economica alla stregua delle grandi opere pubbliche, con un corrispondente stanziamento dell’ordine di 2.500 miliardi di lire. Dopo la civilissima e vincente ribellione, che nel novembre 2003 schierò centomila Lucani contro il decreto che localizzava “per legge” a Scanzano Jonico il deposito delle scorie nucleari, fu indicato dalla Regione Basilicata come esperto nella Commissione nazionale sulla sicurezza nucleare (2004 -2007). Ha presieduto vari Comitati scientifici: di Legambiente nazionale (2001 – 2004), del Piano energetico del Lazio (2007 – 2009), della CNI-Unesco per il Decennio per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile (DESS 2005 – 2014) e dell’attuale Comitato nazionale per l’Educazione alla Sostenibilità. È stato esperto di parte civile per conto dei cittadini dell’area rodigina nel processo sulla centrale di Porto Tolle, concluso con la condanna in primo grado per disastro colposo degli Ad dell’Enel incriminati (2014); e nei processi intentati da Enel contro Greenpeace Italia (2014, 2015) e conclusi a favore dell’Associazione. Dal 2013 coordina la sezione “Bioelettromagnetismo” del Centro Interuniversitario di Ricerca Per lo Sviluppo sostenibile (CIRPS), dove è proseguita, in collaborazione con Massimo Sperini, la realizzazione di uno strumento di elettronica avanzata, APEC 300, per la ricerca sugli effetti biologici degli extremely weak field e sulle diagnosi precoci di alcune patologie. Nel 2018 è succeduto a Giorgio Parisi alla presidenza del Comitato scientifico sul “Decommisioning” degli impianti nucleari. È stato tra i primi a interpretare, già negli anni ’90, il global warming in termini di transizione all’instabilità climatica: la più grande minaccia sul nostro futuro.

Massimo Scalia

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