Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri MyMacro: Registrati Entra Scopri MyMacro: Registrati Entra
Benessere e conoscenza dal 1987

BUONO DA €5 su tanti libri già in offerta
Iscriviti alla Newsletter e ricevilo subito
(spesa minima €20)

Quanto è vicina la fine del mondo?



a cura della redazione

Pietra del Sole - Maya 
La Pietra del Sole. E' un monile azteco
a cui gli storici danno il valore di un calendario.

Il 2012 sta suscitando molto interesse: tante ipotesi su questa scadenza fatidica, sia da parte degli scettici che degli apocalittici

Il 21 dicembre 2012 è una data da cerchietto rosso. Questa data sta, infatti, suscitando sempre più interesse: chi la vede con preoccupazione, chi con distacco e ironia. Comunque sia, una data importante, su cui vale la pena riflettere. Alla base di tutto c'è l'interpretazione data a quel giorno, a quell'anno preciso, ovvero la fine del mondo così come lo abbiamo conosciuto fino ad ora. A stabilirlo concorrono vari elementi, in primis il computo del calendario del popolo dei Maya (riconosciuti finissimi astrologi per tanti altri motivi) che termina proprio nel 2012.

In più, il 21 dicembre 2012 corrisponderebbe al cosiddetto allineamento galattico o equinozio galattico, ossia l’allineamento del Sole, nel giorno del solstizio di dicembre, con il piano equatoriale della Via Lattea, la galassia di cui fa parte il sistema solare. Un insieme di eventi che fa presagire cambiamenti di grande rilievo e conseguenze.
Un po' come una febbre che cresce senza però capirne bene il motivo, il  2012 non lascia indifferenti. Il Gruppo Editoriale Macro ha deciso di offrire una chiave di lettura al 2012 senza precludere nulla e per farlo ha creato una collana ad hoc che raggruppa pensieri, teorie, analisi, suggestioni molto differenti tra loro e proprio per questo confidiamo capaci di dare un aiuto alla comprensione e al comportamento che ne può nascere.

Sabrina Mugnos, classe 1971, geologa, divulgatrice scientifica di professione, è tra quanti buttano molta acqua sul fuoco. Per lei, il 2012 è un evento di cui si parla a sproposito e per il quale si sono mescolate verità e interpretazioni non basate su dati oggettivi. Come scrive nel suo recente libro I Maya e il 2012, “l'argomento è tempestato di cattiva informazione” e non risparmia l'ironia, sostenendo che, una volta messo sotto la luce giusta, si possa poi fare il ragionamento “se accendere un nuovo mutuo o meno!”.

Ma battute a parte, l'analisi offerta dalla Mugnos ha tutti i criteri di una ricerca completa e soprattutto scientificamente rigorosa, pur sapendo che la civiltà Maya, e più in generale quella Azteca, è ancora bel lontana dalla comprensione totale da parte della stessa comunità scientifica. I Maya sono un'antica civiltà vissuta in passato in America centrale, più primitiva di quella esistente all'epoca in Europa. Su di loro non si sanno molti dettagli in quanto i conquistadores hanno distrutto quasi tutto il materiale che li riguardava, anche per motivi pseudo-religiosi. Grazie alla mancanza di molte informazioni dettagliate su di loro ed al fascino delle rovine, si sono spesso inventate molte storie riguardo la loro fine.

I Maya non scomparirono nel nulla ma la loro civiltà crollò come altre civiltà antiche (ad esempio quella Egizia) e la popolazione continuò a vivere nelle stesse terre. Molti discendenti di quel popolo vivono ancora nell'America Centrale, e in vaste zone del Messico e del Guatemala. I Maya, come sottolinea la Mugnos, avevano un concetto ciclico della storia e questo vuol dire che i cicli si chiudevano ma poi ricominciavano.
Inoltre i cicli avevano una durata completamente diversa e variavano in base alle diverse rivoluzioni planetarie.
E seguendo il ragionamento della nostra geologa, i Maya non prevedevano una fine del mondo ma “il concludersi di un ciclo”.

La data 21 dicembre 2012 è stata calcolata da noi occidentali. In realtà il tempo per i Maya era calcolato in modo diverso. Una vera corrispondenza tra il calendario Maya e il nostro, avverte Mugnos, è molto difficile da identificare. In sostanza i Maya, come altri popoli dell'antichità, avevano capito molto bene le basi dell'astronomia e quindi, essendo gli eventi astronomici ciclici, potevano prevedere il transito di pianeti o di comete o di eclissi solari. Le previsioni Maya non erano previsioni del futuro, erano calcoli astronomici basati sull'osservazione astronomica e sulla ciclicità degli eventi astronomici. Ma questo non significa, sempre secondo la Mugnos, che la Terra sia al riparo da future e possibili catastrofi. Anzi. “La famigerata fine del mondo – si legge nel suo libro – è avvenuta svariate volte nel lontano passato ma nessuna ha messo alla prova l'uomo. La cosiddetta prova del nove deve ancora arrivare”.

Patrick Geryl la pensa, invece, in tutt'altro modo. Da sempre appassionato di astronomia, Geryl si è dedicato allo studio di centinaia di testi sul 2012 e ne ha tratto conclusioni ora contenute in Sopravvivere al 2012, che già così esprime chiaramente il suo pensiero di fondo. “Alla fine del 2012 – si legge nel libro – ci attende uno spostamento dei poli che distruggerà ogni cosa. Benché nella storia della Terra questo fenomeno si sia già verificato migliaia di volte, nel 2012 sarà completamente diverso. I nostri lontani antenati calcolarono in anticipo la data del precedente cataclisma, riuscendo quindi a mettersi in salvo; grazie a ciò, oggi viviamo in una civiltà altamente tecnologica. È tuttavia probabile che questa civiltà scomparirà totalmente nel 2012 a meno che, ovviamente, non prenderemo le necessarie contromisure”. Che Geryl, illustra, oltre che nel suo libro, anche nel sito http://www.howtosurvive2012.com/.

Ci troviamo di fronte ad un vero e proprio si salvi chi può che Geryl fa derivare dalle conseguenze del ciclo delle macchie solari. Le quali, secondo l'autore, sarebbero in grado di influenzare il magnetismo della Terra e indurre l'inversione sia dei poli che del moto terrestre. Ne derivano, secondo Geryl, lo spostamento, appunto, di interi continenti, eruzioni laviche dalla crosta terrestre, scomparsa e nascita di nuove montagne, radiazioni nelle zone elevate del pianeta e maremoti in grado di sconvolgere la geografia della Terra.

Geryl affronta quindi una sorta di decalogo per trovare una via di scampo, in relazione alla quale approfondisce tutta una serie di questioni tecniche e progettuali.
“Tecnici, scienziati, medici, matematici, e via dicendo, cercheranno di salvare il salvabile – sostiene Geryl -
Un piccolo gruppo con conoscenze e perseveranza sufficienti sarà in grado di operare per la risurrezione. Del loro lavoro trarranno beneficio le future generazioni. Così come noi abbiamo costruito la nostra civiltà basandoci sulle conoscenze ereditate dagli antichi Egizi, i nostri figli trasmetteranno ciò che riceveranno da noi ai loro discendenti, e così via. In poche migliaia di anni una civiltà nuova, più pacifica e meno inquinante (si spera) abiterà la Terra, dopodiché un altro ciclo di morte e resurrezione comincerà. Ma questa è un’altra storia…”.

Un altro punto di vista sul 2012 ci viene da Barbara Marciniak, canale spirituale di fama internazionale. Sua l'opera La via del risveglio planetario. Il 2012 ricorre, in questo caso, proprio in questo libro in cui si affrontano i messaggi dei Pleiadiani canalizzati dalla Marciniak: essi sono un collettivo di esseri spirituali multidimensionali provenienti dal sistema stellare delle Pleiadi. Dal maggio 1988 trasmettono messaggi all’umanità per supportarla nel suo attuale processo di evoluzione. Lo stile che contraddistingue il loro insegnamento è un insieme di acume e saggezza, buon senso e sapere cosmico che stimola e incoraggia l’apertura di pensiero e l’espansione della coscienza personale e collettiva.

Nella testimonianza diretta della Marciniak, i Pleiadiani affermano che l'umanità, negli anni dal 1987 al 2012, si trova di fronte ad un punto di svolta decisivo e che proprio questi anni sono critici per la nostra sopravvivenza. Ma cosa, in particolare, li rende così importanti?
“Negli anni che si avvicinano al 2012 - sostiene Marcinialk, trasferendo le parole dei Pleiadiani -
tutto accelera sempre più velocemente. Questo risultato è dovuto al passaggio del nostro sistema solare in zone di particelle ad alta energia da cui è bombardato a livello subatomico. Dato che tutto accelera, la legge di causa ed effetto – o come i nostri pensieri creano la realtà – diventa sempre più palese. La causa, un'azione buona o cattiva, che in passato avrebbe impiegato mesi o anni perché avesse il suo effetto, comincerà ad accadere entro pochi giorni, oppure ore e minuti. Diventerà sempre più ovvio a tutti noi che noi siamo i creatori della nostra realtà e che, cambiando modo di pensare, possiamo cambiare noi stessi e le circostanze. Questo è il risveglio personale”.