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Lo yoga, la coppia e la fertilità: i Kriya di Venere

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Lo yoga, la coppia e la fertilità: i Kriya di Venere

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Lo yoga, la coppia e la fertilità: i Kriya di Venere
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Lo yoga può svolgere un ruolo importante anche a supporto della fertilità. Fare yoga può essere un aiuto prezioso per riuscire ad avere figli, poiché ci mette in ascolto del nostro corpo, aiuta a rilassarsi e calma la mente, facendoci rispettare i cicli naturali del corpo. A volte le barriere psicologiche che contrastano la fertilità possono derivare da conflitti non risolti nel rapporto di coppia, anche inconsci.


Redazione Le Vie del Dharma

L’influsso positivo che lo yoga può avere sulla salute del corpo e della mente è sempre più spesso documentato e comprovato, non solo dall’esperienza concreta dei suoi benefici, ma anche dalla ricerca scientifica.

Lo yoga può svolgere un ruolo importante anche a supporto di un aspetto della nostra salute di cui forse si parla meno, o che può sembrare riguardi poche specifiche persone, ma che in realtà è estremamente delicata e importante: la fertilità.

Avere un bambino è una scelta molto importante nella vita di una coppia, carica di aspettative e connotazioni psicologiche che vanno dalla gioia, speranza e meraviglia di generare una nuova vita fino al lato opposto dello spettro delle emozioni, dove purtroppo si può incontrare la delusione, la preoccupazione e il dolore di non riuscire a concepire.

A volte il desiderio di maternità e paternità tarda a realizzarsi per disturbi funzionali, cioè a causa di problematiche che riguardano una funzione fisica: per esempio disfunzioni ormonali femminili o variazioni nella qualità degli spermatozoi nell’uomo. Questi disturbi funzionali sono di solito verificabili e misurabili e spesso si possono normalizzare.

Esistono però anche disturbi della fertilità detti idiopatici, cioè non dovuti a cause esterne note: si tratta di problematiche che non si possono ricondurre a squilibri ormonali o ad altre cause organiche. Per intenderci, sono quelle situazioni frustranti in cui tutto è a posto, ma il figlio non arriva – con tutto il carico di conseguenze emotive negative che possono derivarne: sensazione di fallimento, frustrazione o addirittura inferiorità; o la maternità/paternità che diventa un chiodo fisso, un pensiero circolare alimentato dalla convinzione di dovere pianificare tutto (persino il mistero di generare una nuova vita), di controllare il proprio corpo, di raggiungere degli obiettivi.

Queste situazioni aggiungono ancora più stress a una vita che oggi ci sottopone già a talmente tanti stimoli e richieste da sovraccaricare il nostro povero sistema nervoso, in particolare il sistema vegetativo che, tra le tante altre funzioni fisiche che governa, regola anche il comportamento sessuale e riproduttivo (insieme al sistema endocrino: qui puoi leggere di più sulla ghiandola pineale). Lo stress è un nemico della nostra salute e può esserlo anche della fertilità: sempre più medici convengono che lo stress possa influenzare negativamente la maturazione degli ovuli o lo sviluppo degli spermatozoi.

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A volte la mente umana costringe il corpo a un controllo totale, che può diventare paralizzante: lasciarsi andare, abbandonare la necessità di controllare tutto è fondamentale per uscire dal circolo vizioso in cui si cade a volte quando più si cerca di restare incinte e tanto più si collezionano insuccessi.

Come scrive nel suo libro Yoga per la Fertilità l’insegnante di Kundalini Yoga tedesca Kerstin Leppert,
“eppure concepire un bambino è un atto che significa essere pronti, essere in grado di smettere di controllare e di sapersi abbandonare. […] È un errore pensare di poter influenzare la nascita di una vita. […]Invece di rispettare il corpo e di dedicargli cure amorevoli, questo viene obbligato a fare ciò che la testa vuole: rimanere incinta.”
E il corpo, a volte, si ribella ritardando o impedendo il concepimento. Fare yoga può essere un aiuto prezioso per uscire da queste dinamiche, poiché ci mette in ascolto del nostro corpo, aiuta a fermare il rincorrersi dei pensieri ossessivi e calma la mente, mettendola a tacere quando “mette pressione” ai cicli naturali del corpo.

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Lo stress e la vita di coppia

A volte le barriere psicologiche che contrastano la fertilità possono derivare da conflitti non risolti nel rapporto di coppia, anche inconsci. Come è necessario essere gentili con se stessi e prendersi cura del proprio Sé, un secondo passo fondamentale è rivolgere l’ascolto alla coppia, riconoscere le eventuali conflittualità e trasformarle in un un’opportunità di crescita.

Come diceva Yogi Bhajan, la vita di coppia “è lo yoga più difficile di tutti, perché dovete davvero rilassarvi, tenere duro, lasciar andare e respirare!”.

Non esistono relazioni immuni da momenti di discordia, insoddisfazione o delusione, e nutrire aspettative eccessive o mal riposte è deleterio non solo per coloro che stanno cercando un bambino, ma per la vita di relazione di ogni coppia. Quando, per esempio, cerchiamo sicurezza e supporto unicamente nel nostro compagno o compagna, anziché trovare equilibrio, armonia e sicurezza prima di tutto in noi stessi e nella nostra anima. Oppure quando non sappiamo esprimerci e non comunichiamo i nostri bisogni con chiarezza e onestà.

Spesso il malcontento in una relazione, che ne siamo consapevoli o meno, deriva proprio dalla nostra incapacità di dichiarare apertamente le nostre necessità e desideri: ci aspettiamo che un partner che ci ama sia in grado di leggere la nostra mente e capire al volo ciò che ci preoccupa o di cui abbiamo bisogno (che sia la preoccupazione per un figlio che non arriva, o che semplicemente ci serva un abbraccio e una tazza di tè caldo in una giornata difficile), ma questo non è possibile.

Essere consapevoli dei nostri bisogni, avere chiaro prima di tutto a noi stessi cosa sentiamo e cosa vogliamo, e quindi comunicarlo con facilità, limpidezza e onestà al nostro partner: è uno dei consigli tramandati dall’Umanologia, ovvero l’insieme delle indicazioni per lo stile di vita della tradizione del Kundalini Yoga.

I Kriya di Venere: meditare in coppia

Lo yoga e la meditazione sono strumenti preziosi per mettere ordine nel sovraccarico di stimoli ed emozioni a cui siamo sottoposti ogni giorno. Ci aiutano a guardare dentro di noi facendo chiarezza e anche a giungere a una comunicazione più profonda ed efficace con gli altri.

Il Kundalini Yoga prevede delle tecniche di meditazione specifiche da svolgere con il partner, per permettere alle energie di mescolarsi, ai cuori di aprirsi l’uno verso l’altro e alla consapevolezza di raggiungere un livello più alto: questi esercizi si chiamano Kriya di Venere e te ne proponiamo uno tratto proprio dal libro di Kerstin Lepert.

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Meditazione: La Ruota Dentata

Questo esercizio di yoga rende la colonna vertebrale più elastica, stimola la fertilità e l’energia vitale. Al tempo stesso stimola la capacità di immedesimazione nell’altro, perché i movimenti devono essere in sintonia con quelli del partner, migliorando la capacità di ascolto e comunicazione della coppia.

Nella pratica dei Kriya di Venere le polarità maschile e femminile interagiscono e rendono più intensa l’esperienza della meditazione e del risveglio energetico. Proprio per via di questa intensità, è particolarmente importante rispettare le linee guida per la pratica del Kundalini Yoga che, se segui i nostri articoli, forse già conosci: inizia sempre con i mantra di apertura e rispetta i tempi indicati dall’insegnante (o riportati sul manuale, se stai facendo yoga con l’aiuto di un libro). In genere per i Kriya di Venere non si superano i tre minuti di pratica.

È sconsigliato praticare i Kriya di Venere durante la gravidanza.

Come eseguire la meditazione della Ruota Dentata

  • Sedetevi sul pavimento, schiena contro schiena. 

  • Prendete contatto con il partner, percepite il suo calore e il suo peso, la 
sua pura presenza. 

  • Respirate tranquillamente e lentamente fino a respirare all’unisono. 

  • Per iniziare quando espirate, la donna si piega in avanti, mentre l’uomo 
si appoggia all’indietro sulla schiena della donna. 

  • Nell’inspirazione successiva si china in avanti l’uomo e la donna si appoggia rilassata alla schiena del compagno.
  • Immaginate che le vostre schiene si compenetrino come i denti di una ruota dentata. 

  • Proseguite il movimento per 3 minuti, non superate questo tempo. 

  • Tornate poi nella posizione iniziale, inspirate ed espirate e sentite le 
vostre schiene a contatto. 


        

 

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